Milano – La loro mansione è quella di "tecnici di campo" dietro le quinte dell’audience, figure indispensabili per confezionare quelle rilevazioni che ogni giorno testano il gradimento o meno dei programmi televisivi, fondamentali anche per il mercato della pubblicità.
Si occupano di installare le apparecchiature per intercettare i dati di ascolto nelle case degli italiani che costituiscono il campione utilizzato da Auditel per le statistiche, e ora rischiano di perdere il posto a causa di un cambio di appalto che li coinvolge. Questa mattina faranno sentire la loro voce riunendosi in presidio in via Larga 11 a Milano, dove si trova il quartier generale di Auditel, con i sindacati Filcams Cgil e Fisascat Cisl.
L’azienda del settore delle telecomunicazioni, che raccoglie i dati dell’audience televisiva, ha suddiviso l’appalto storicamente affidato a Nielsen Media Italia in quattro lotti. I primi tre - statistica, produzione dati e gestione panel - restano in capo al colosso dell’analisi dei dati. Il quarto lotto, che riguarda il lavoro dei tecnici di campo nella manutenzione delle apparecchiature per rilevare l’audience nelle case delle famiglie italiane del campione, verrà assegnato invece dal prossimo primo gennaio a un’altra società, Covercare Spa. Società che dispone già di personale da dirottare sulla nuova commessa.
In gioco ci sono 56 posti di lavoro: una decina di persone potrebbero essere riassorbite dalla società subentrante, mentre per le altre si profila la strada del licenziamento. "Si tratta di persone che svolgono questa mansione da anni e si sono guadagnate la fiducia delle famiglie – spiega Giuseppe Nardozza, delegato sindacale della Filcams-Cgil e dipendente Nielsen da 33 anni – riuscendo a garantire efficienza e qualità del servizio anche durante la pandemia. Un taglio inaccettabile, dovuto solo alla volontà di risparmiare sui costi". Nielsen, al momento, preferisce non esprimere una posizione sulla vertenza, preceduta nei mesi scorsi da un’altra procedura di mobilità per 40 persone sfociata poi in 37 esuberi grazie all’azione sindacale per ridurre l’impatto dei tagli.
Una protesta che sfociò anche in uno sciopero durante il Festival di Sanremo, evento clou per il mondo dell’intrattenimento televisivo. Si è aperto ora un nuovo fronte. "Covercare Spa – spiega Massimiliano Genova, della Fisascat-Cisl – ha già fatto capire di non voler riassorbire tutto questo personale. Un epilogo grave di una vicenda su cui Auditel, in qualità di committente, non sta prendendo posizione, come invece dovrebbe, non preoccupandosi del futuro dei lavoratori e delle lavoratrici che per decenni hanno garantito qualità ed efficienza al servizio". Da qui la protesta per chiedere "la tutela di tutti gli occupati".