
di Annamaria Lazzari
Qualcosa è cambiato per il commercio. E in senso positivo. A distanza di qualche giorno dalla partenza dei saldi estivi - in vigore in Lombardia dal 3 luglio al 31 agosto - si conferma l’"avvio confortante" nella metropoli segnalato da Confcommercio lo scorso sabato, con almeno +30% di vendite rispetto allo stesso periodo del 2020. La percentuale di sconto parte dal 30% mentre lo scontrino medio si aggira attorno a 100 euro. Il confronto segna ancora - 20% rispetto alla stagione degli sconti del 2019 ma la china è in risalita. "C’è un clima psicologico diverso. Con la zona bianca è aumentata la voglia di uscire e di tornare a vivere. Di conseguenza sono incentivati gli acquisti di abbigliamento e calzature, a differenza di quando di giorno si rimaneva a casa in tuta a fare smart working e di sera non si poteva neppure cenare al ristorante" riflette Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie di Confcommercio Milano. Fiducia dei consumatori ma anche degli investitori: "In corso Buenos Aires avevamo 25 negozi sfitti. Quindici sono stati riassegnati di recente per nuove attività che partiranno a settembre: il turnover accelerato è un bellissimo segnale" aggiunge Meghnagi, anche presidente di Ascobaires. "In centro registriamo una buona affluenza e le prospettive sono migliori rispetto al 2020. Anche perché si assiste al ritorno dei primi turisti, soprattutto tedeschi" afferma Silvia Bavalle, responsabile di “Goldenpoint“ di corso Vittorio Emanuele II. "Da noi vanno forte i costumi: la gente quest’anno alle vacanze non ci rinuncia".
Da “Domina“, boutique di corso Colombo, in zona Porta Genova, segnalano però che di sabato le vendite sono sottotono: "Nel weekend c’è la fuga dei milanesi dalle zone residenziali. Il giorno clou è diventato il giovedì" afferma la titolare Assunta Cardona. I capi più richiesti sono maglieria e abiti. "Chi risiede in zona e ha la possibilità va via nel weekend ma compensiamo con la clientela da fuori. Ci stiamo avvicinando sempre di più ai valori pre-pandemici. Oltre alle buone vendite per il casual, l’ok alle cerimonie ha incentivato l’acquisto dei capi maschili classici, le cui vendite prima del 15 giugno erano quasi ferme" dice Simone Clemente, responsabile di “Doppelgänger” in corso Genova, dove i ribassi per alcuni prodotti arrivano fino al 70%.
"Il nostro è un quartiere popolare e la fuga dei residenti verso i lidi delle vacanze non c’è ancora" spiega Massimo Monti, presidente di Asselor e responsabile di “Kasanova“ di via Lorenteggio che applica ribassi fra il 30% e l’80%. Al netto dei lavori della M4, anche in periferia arrivano segnali confortanti: "Dopo aver assistito impotenti a tante chiusure, viene inaugurato in via Lorenteggio un nuovo ristorante, Al Coltello". Anche Alberto Scabbia, titolare di Wag Lab, storico store di streetwear in via De Amicis, pur soffrendo il calo di passaggio per il cantiere della metro, non ha voglia di lamentarsi: "Per sfruttare i tempi morti della giornata sono diventato artigiano della personalizzazione, anche in collaborazione con artisti rap, con ottimi risultati".