ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

I ristoratori protestano in piazza: "Subito aiuti e sanzioni ai furbetti"

Alfredo Zini (Al Tronco): così non possiamo più andare avanti, il Governo approvi il Decreto Sostegno. Oltre 50 commercanti davanti a Palazzo Lombardia chiedono anche di bloccare le nuove licenze

di Annamaria Lazzari

Non solo aiuti economici ma riforme per garantire la sopravvivenza della ristorazione, dopo un anno devastante. La richiesta arrivata da titolari di ristoranti e pubblici esercizi – una cinquantina provenienti da diverse province della regione – che ieri mattina hanno protestato al grido di "Basta, siamo stremati" sotto Palazzo Lombardia. "Al Governo chiediamo di approvare il Decreto Sostegno in tempi rapidissimi, chiarendo al più presto quali saranno le modalità per accedere alle risorse", spiega Alfredo Zini, socio del ristorante milanese “Al tronco’’ e presidente del Club Imprese Storiche di Confcommercio.

Zini sollecita anche "una riduzione proporzionata del pagamento dei contributi, tasse ed energia riparametrato alle restrizioni e alle chiusure anticipate". E invita "tutti i sindaci dei comuni della Lombardia, a partire da quello di Milano, a diminuire tributi locali come Tari e Cosap". La richiesta è anche di "riforme": "Al governatore della Regione chiediamo di sostenere una moratoria della Legge Bersani affinché non ci siano nuove aperture nel settore, garantendo la sopravvivenza di quelle esistenti".

C’è poi la questione delle sanzioni contro i ’’furbetti’’: "Ai prefetti chiediamo di intensificare i controlli perché in queste ultime settimane vediamo troppi imprenditori che preferirei definire abusivi dal momento che del mercato non rispettano alcuna regola e fanno incassi illeciti. Cinque giorni di sospensione all’attività non bastano", rimarca Zini.

Andrea Rovani del Ginger Cocktail Bar di via Sforza, fa notare che sui Navigli "per bar e pub senza cucina alle 18 scatta il divieto di asporto. Dopo quell’ora però imperversano ambulanti e abusivi che vendono birra e alcolici a prezzi stracciati".

Una situazione di concorrenza sleale confermata da Giovanna Brigida del ristorante e cocktail bar Maya sul Naviglio Pavese che denuncia tutte le difficoltà economiche del settore: "Siamo davvero stremati. Serve un anno bianco fiscale. Inutile che ci diano i ristori se poi dobbiamo pagare tutte le tasse: a me è arrivata una bolletta di quasi 9mila euro solo per i rifiuti". "Consentirci di sopravvivere con aiuti veri è l’unico modo per salvare l’autentica ristorazione italiana e non farla cadere nelle mani di multinazionali o, peggio, della malavita", la riflessione di Eranda Feka del ristorante Borsieri all’Isola.

Alessandro Mazzo, titolare del ristorante La Peña di Vigevano, finisce per commuoversi di fronte alle telecamere: "Questo continuo stop-and-go è devastante. Ogni volta che si riaccende la macchina e poi si è costretti a spegnerla si accumulano delle perdite. Abbiamo bisogno che qualcuno ci indichi un orizzonte per la ripartenza", dice.