REDAZIONE MILANO

I ragazzi sono come vetri: fragili e taglienti. Vanno educati alla bellezza

Il nonno Ermes e la nonna Paola del quartiere Corvetto esprimono preoccupazione per la fragilità e la violenza dei giovani, attribuendo responsabilità alla mancanza di prospettive e alla negatività dei media.

Il nonno Ermes e la nonna Paola del quartiere Corvetto esprimono preoccupazione per la fragilità e la violenza dei giovani, attribuendo responsabilità alla mancanza di prospettive e alla negatività dei media.

Il nonno Ermes e la nonna Paola del quartiere Corvetto esprimono preoccupazione per la fragilità e la violenza dei giovani, attribuendo responsabilità alla mancanza di prospettive e alla negatività dei media.

Paola

Severini Melograni

Buongiorno, mi chiamo Ermes e abito al Corvetto. Sono un nonno di un adolescente, Enrico. Le scrivo davvero poche parole: il nostro quartiere non è come è stato dipinto dai giornali, anzi! Ma il problema non è il quartiere, l’emergenza sono loro, i ragazzi e le ragazze. Sono confusi, tristi, violenti perché senza una visione del futuro e poi... sono ignoranti. Io non chiedo che tutti conquistino un titolo di studio come la laurea. Ma che leggano, si aggiornino, si appassionino, magari allo sport, all’arte, alla musica. Invece mi rendo conto che così non è. Che tristezza, che delusione. Non usciranno dal loro disagio se andiamo avanti in questo modo.

Un saluto cordiale

Caro nonno Ermes, anche io sono convinta che il Corvetto sia un quartiere dove la rete sociale è presente, è direi “robusta”, insomma, dove le relazioni fra le persone siano positive. Il problema, come giustamente dice lei, sono “loro“. I nostri nipoti. I ragazzi (e le ragazze forse ancora di più) sono fragilissimi cristalli, e nel contempo, quando si spezzano diventano pericolosi coltelli per sé e per gli altri. Le famiglie, la scuola non riescono più a governare il disagio e i media, in particolare i social, anziché mediare amplificano. Io mi sento responsabile di ogni parola di ogni immagine che attraverso la radio e la tv diffondo nell’etere, e vorrei che tutti i miei colleghi della comunicazione sentissero la stessa responsabilità. Questo non avviene invece, perché si sceglie di optare per un punto di share e quindi si scivola verso una deriva sempre più violenta, volgare. Sono stata a registrare una puntata di OancheNo all’Ambrosiana. Circondata da tanta abbondanza di enorme e straordinaria bellezza, ho pensato: ma i ragazzi e le ragazze che scelgono la violenza e l’aggressività... avranno mai visitato un luogo simile (a 4 km dal Corvetto)? Proviamo a trascinarli, a coinvolgerli, a far loro assaggiare un cibo per la mente che rovesci le brutture quotidiane.

Sua Nonna Paola

mail: severini.paola@gmail.com