ROBERTA RAMPINI
Cronaca

I dolori, l’emorragia e poi l’ospedale: grazie a tutti, ci avete salvato la vita

La storia di Giovanna Galluzzo, incinta alla 37esima settimana: all’improvviso il distacco della placenta "Ho chiamato il 118 e i soccorritori hanno avvisato la sala parto. Il miracolo c’è stato, è nata Cloe"

di Roberta Rampini

"Durante il viaggio in ambulanza verso l’ospedale dentro di me pensavo “ho perso Cloe”. L’emorragia era grossa e avevo dolori addominali fortissimi. Quando sono arrivata in pronto soccorso, mi hanno visitato e rassicurato “c’è il battito”, allora ho tirato un sospiro di sollievo. Poi mi hanno portato in sala operatoria. L’equipe dell’ostetricia è stata bravissima, ci hanno salvato la vita". È il racconto di Giovanna Galluzzo, 30 anni, di Arese. Era alla 37esima settimana di gravidanza senza apparenti fattori di rischio, quel pomeriggio era in casa sola, quando ha visto alcune macchie di sangue, ha avvertito il suo compagno Ivan Corradino che era al lavoro e poi chiamato il 118.

"Nonostante la grandine, l’ambulanza è arrivata dopo pochi minuti, a me sono sembrati infiniti - racconta la neo mamma - i soccorritori sono stati gentili e molto professionali, mi hanno tranquillizzato, hanno fatto i primi controlli e spiegato che c’era stato un distacco della placenta. Mi hanno caricato in ambulanza e intanto avvisato la sala parto dell’ostetricia dell’ospedale di Rho". Le dottoresse di turno hanno intuito la potenziale gravità del quadro e hanno preparato la sala operatoria allertando le colleghe ostetriche, le anestesiste e la neonatologa di guardia. "L’equipe dell’ambulanza è stata molto brava ad avvertire subito il reparto - racconta Florinda Ceriani, una delle ginecologhe - e quando la donna è arrivata era tutto pronto. Il distacco della placenta è un evento raro che può avere conseguenze fatali per il bambino e per la mamma, perché la donna inizia il travaglio, al bambino non arriva l’ossigeno e quindi può morire. In questo caso l’intervento tempestivo di tutti ha evitato il peggio". In pochi minuti Giovanna è arrivata in sala operatoria, le è stata fatta una anestesia generale e dopo poco tempo è nata la piccola Cloe, due chili e mezzo di peso. "Non ho visto nascere Cloe, ma lo considero un miracolo, il personale del reparto è stato bravissimo e non finirò mai di ringraziarli, quando mi hanno messo mia figlia tra le braccia ho provato una gioia indescrivibile, forse più di quella che si prova per un parto naturale considerato che ho avuto paura di averla persa", racconta la puerpera. In questa storia di buona sanità c’è anche una nota di colore, il rosa.

L’equipe che ha salvato la vita di Giovanna e Cloe era tutta al femminile, ci tiene a sottolineare l’Asst Rhodense. Accanto alla ginecologa Ceriani c’erano la collega Beatrice Lacelli, l’ostetrica Sara Pellecchia, le anestesiste Tatiana Rizzi e Francesca Riva e la neonatologa di guardia (che vuole resta anonima). "Quando abbiamo finito l’intervento ci siamo guardate e ci siamo accorte di essere tutte donne, è stato un bel momento per tutte", conclude la ginecologa. Per amor di cronaca Cloe è nata il 1° aprile alle 19.18 ma solo ora che lo spavento ha lasciato lo spazio alla gioia, mamma Giovanna e papà Ivan, hanno voluto raccontare la storia.