di Marianna Vazzana
MILANO
Affacciato sulla strada, in un ex negozio di via Giambellino 131, il nuovo “Laboratorio di cromografia“ si presenta al quartiere. Biglietto da visita: le opere d’arte create con gli acquerelli (e non solo), su materiali diversi tra cui la carta di giornale. "Vogliamo creare uno studio d’artista aperto a tutti", spiega Claudio Jaccarino, il fondatore, che negli ultimi anni ha “cambiato casa“ più volte: la sua attività si è spostata da via Borsieri, al quartiere Isola, alla cantina della Camera del Lavoro Cgil in via Giambellino 115. Poi è approdata in uno spazio del quartiere Umanitaria in via Solari 40, aggiudicato grazie a un bando comunale. E ora, da qualche settimana, c’è la sede nuova in via Giambellino 131, in uno spazio privato, che è stato acquistato da un gruppo di artisti. Vicino alla parrocchia di Santo Curato d’Ars, a via Odazio e ai caseggiati popolari, in una zona che è oggetto di riqualificazione anche grazie alla nuova M4 che presto collegherà questa porzione di città al centro e a Linate. Lo spazio è aperto a tutti. "Vogliamo che sia un luogo dove dar corpo e vita a sogni e relazioni autentiche e non virtuali. Per questo aspettiamo tutti coloro che vorranno condividere con noi progetti da co-progettare e condividere", spiega Jaccarino. Al quartiere è stato lanciato anche un appello, per raccogliere fondi destinati ai progetti, "visto che ci autofinanziamo. Invitiamo tutti coloro che ci sosterranno a passare in studio, per scegliere un dono simbolico: un acquarello, un libro o altro", continua l’artista, che in via Giambellino collabora con l’arteterapeuta Massimiliano Masa, con il poeta Paolo Vachino, con il pittore argentino Nicolas Schiraldi e con la scrittrice italo francese Renata Ada Ruata. "A settembre partiranno letture ad alta voce e incontri gratuiti con “scrittori che dipingono e pittori che scrivono“ e altri progetti".
E non finisce qui. Perché alla Barona, in via Campari 11, di fronte al parco Andrea Campagna, Teresa Ricco, che è scultrice, moglie di Jaccarino, ha aperto il suo studio “L’officina delle impronte“. "Vogliamo che tutti i cittadini possano avvicinarsi all’arte. Soprattutto nelle zone più periferiche, dove non tutti hanno la possibilità di “vedere e creare il bello“. Andiamo controcorrente".