I 40 anni dei paninari "Insieme come allora"

di Marianna Vazzana

"Quello che a noi importa non è l’abbigliamento, che è un simbolo, un modo per distinguerci, ma stare insieme. Come negli anni Ottanta. Oggi vedersi dal vivo è una rarità: in un mondo sempre più virtuale, noi restiamo controcorrente". Alberto Fontanini è un paninaro da quarant’anni. Fiero guarda Erik, il figlio tredicenne che indossa un giubbotto originale “rubato“ dal suo armadio. "A scuola vado così". Dalla provincia di Lodi, papà e figlio ieri hanno raggiunto piazza San Babila per il raduno lanciato dal gruppo Facebook “Paninari uno stile di vita“. I social, ricordano i partecipanti, sono un modo per tenersi in contatto. Ma due volte all’anno organizzano un incontro che dura una giornata. Ieri appuntamento al Ginrosa per la colazione, poi raggruppamento vicino alla fontana, pranzo, pomeriggio tra i negozi e serata in discoteca con musica anni Ottanta e il dj Masterfun Marco Gandini. "Questo è un raduno importante – spiega Andrea Marzolla, promotore dell’evento – perché festeggiamo i 40 anni del movimento giovanile paninari. Non solo: è l’anniversario dei brand Best Company e Stone Island", tra i marchi più gettonati.

"Io sto indossando indumenti “Stone Island“ che hanno 35 anni di vita. Per acquistarli, allora, accumulavo le paghette dei nonni e chiedevo aiuto a mamma e papà – dice Emiliano Vailati, di Crema –. Mi piacerebbe che ora tornasse il vero “Made in Italy“". L’outfit è importantissimo come per Luca De Pasquale, da Torino, che mostra orgoglioso il look della figlia Vittoria, dodicenne, paninara “figlia d’arte“: "Piumino Naj-Oleari, felpa Best Company, cintura Charro, scarpe Timberland". Lei dice: "Mi differenzio dagli altri. E i compagni apprezzano". Contente tutte le generazioni: "Noi nati tra il ’68 e il ’70 siamo stati fortunati – conclude Stefano Grecu – perché abbiamo vissuto appieno il momento".