Machete prima, Hellmuzik poi. Il rapper Hell Raton: "A Milano ho realizzato il mio sogno"

Il piglio visionario dell’artista e l’approccio pragmatico dell’imprenditore, in lui, hanno trovato una sintesi perfetta. "Mollai un posto fisso a Londra per inseguire il mio sogno a ritmo di rap"

Hell Raton (Foto di Roberto Graziano Moro)

Hell Raton (Foto di Roberto Graziano Moro)

Milano, 23 aprile 2017 - Il piglio visionario dell’artista e l’approccio pragmatico dell’imprenditore, in lui, hanno trovato una sintesi perfetta. Tanta gavetta, un volo Olbia-Malpensa e, a soli 27 anni, Hell Raton (all’anagrafe Manuel Zappadu) ha realizzato il suo sogno: vivere di musica. Per farlo si è circondato della squadra giusta e ha puntato dritto alla conquista di Milano dove, qualche anno fa, ha dato vita agli studi di “Machete”, collettivo ed etichetta discografica specializzata in musica rap che annovera artisti come Salmo, Dj Slait, Nitro, Axos, Jack The Smoker e Low Kidd, per citarne solo alcuni.

Da Olbia a Milano in nome di un progetto come Machete. Pentito della scelta?

“In realtà, a differenza dei miei soci, dopo aver lasciato Olbia, e prima di arrivare qui a Milano, ho vissuto a Londra facendo il 'commis waiter'. Avevo ventuno anni ma, soprattutto, avevo quello che tutti gli italiani oggi sperano di avere: un posto fisso ben retribuito (avevo fatto carriera in quell’ambito) dunque mi sono trovato nella posizione di mollare uno stipendio buono per il sogno di una vita, ossia la musica. Così, dopo circa sei anni, sono passato dalla cantina che usavamo come sala prove, quella di Dj Slait, ad avere degli studi in una posizione centrale qui a Milano, che quindi è una città che da questo punto di vista è stata fondamentale, indispensabile per realizzare il sogno”.

Pregi e difetti di Milano? E qual è il suo angolo preferito della città?

“Tra i pregi di Milano sicuramente c’è la presenza di sushi a volontà, e pure di livello! Oltre, naturalmente, all’ambiente musicale che si è creato in questi ultimi anni perché, volenti o nolenti, questa città è la capitale italiana della musica e se vuoi fare il musicista devi stare qui. Tra i difetti direi i condomini e la gente che ci vive: non ne ho mai trovato uno che gradisse la mia musica e, in sei anni, ne ho girati tanti! L’angolo preferito della città, non a caso, è il mio studio, dove passo quotidianamente il tempo con i miei amici, con la mia famiglia e con il mio gatto”.

La Sardegna, Londra, l’America Latina, ora anche l’Uganda… più che altro lei è cittadino del mondo. È così?

“Il primo brano che ho pubblicato per Machete s’intitola ‘Multicultural’ e, anche se rispetto a questo primo brano, musicalmente, ho sperimentato diverse sonorità e continuerò a sperimentarne, la mia filosofia di vita resta quella: zaino in spalla e interfacciarsi con il mondo per imparare a conoscere sempre di più se stessi”.

Quello in Uganda è qualcosa di più di un progetto artistico. All’origine del viaggio c’è anche un discorso più propriamente umanitario. Ce ne vuole parlare?

“Sì, Hellmuzik, il mio nuovo progetto, che è un ramo di Machete volto alla ricerca di suoni rari e dal respiro internazionale (infatti ci sarà poco rap, a parte i miei brani), ha anche uno scopo umanitario. Penso che nel 2017 un artista, più che dare l’esempio con la propria musica, debba sensibilizzare i propri fan con le azioni. L’opportunità di visitare l’Uganda mi è stata data dal mio asilo di infanzia che lì ha fondato la Ong Deborah Ricciu - Espandere Orizzonti, che opera in una scuola per bambini. Non è la prima volta che mi occupo di questioni simili perché sia qui sia in America Latina ho collaborato con dei volontari che lavorano per il sociale”.

Sul piano musicale sarà una bella ventata d’aria fresca…

“Hellmuzik è una nuova sfida, nata proprio a Milano, con l’intento di produrre eventi drum’n’bass, come stiamo facendo con il format Blvck Elephvnt, che sta portando qui artisti di rilievo internazionale contribuendo ad alimentare la scena bass music. Con il mio team Machete, d’altronde, ho già raggiunto grossi traguardi così, supportato da loro, mi lancio in questa nuova avventura sperando di raggiungerne altrettanti. Vi do un’altra anticipazione: i primi di maggio saremo online con il nostro sito che promuoverà materiale esclusivo e con un sound ricercato, come quello del duo pugliese Bowa”.

Artista e giovane imprenditore. Machete è un’etichetta che fa scuola in termini d’impresa tanto che, alcuni studenti milanesi, vi hanno fatto visita per imparare alcuni “segreti del mestiere”. Che tipo di esperienza è stata?

“È stata un’esperienza fantastica! Avessimo avuto noi le opportunità di prendere appunti dai nostri idoli e mentori a distanza, sarebbe stato davvero prezioso. Quello che conta di un artista, come dicevo, non è tanta la musica ma sono le azioni, dunque spero che un’esperienza del genere possa ripetersi più e più volte”.

Altri progetti?

“Con Hellmuzik saremo presenti, con un team mozzafiato, al Red Bull Culture Clash il 10 giugno qui a Milano. Il team è capitanato da Salmo, Slait, Low Kidd, Kwality e da me: ne vedrete delle belle, garantito!”.

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