NICOLA PALMA E MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Guerriglia urbana, a Corvetto cresce la paura. I residenti: “Pericolo banlieue”

Seconda notte di violenze con un bus distrutto e un cofano della polizia bucato da una bomba carta. Il centrodestra insorge e attacca pure il Comune silente. Il Pd: “L’ordine pubblico spetta al Viminale”

Guerriglia urbana, paura a Corvetto. I residenti: "Pericolo banlieue"

Guerriglia urbana, paura a Corvetto. I residenti: "Pericolo banlieue"

Milano, 27 novembre 2024 – Al mattino mattino restano i segni dei roghi sull’asfalto. I contenitori svuotati degli spray al peperoncino. I cocci delle bottiglie sui marciapiedi. "Io mi sono chiuso in casa alle 18. Tira una brutta aria", dice un residente.

Ed è il ritornello che si sente nel quartiere Corvetto. Voci raccolte al mercato del martedì, mentre tra le bancarelle di via Mompiani e dintorni emergono le tracce di una rivolta notturna che per la seconda volta ha scosso il rione. Stavolta i vandali sono andati oltre, assaltando la 93. Ma non solo. Una settantina di giovani coi volti coperti hanno scatenato una guerriglia urbana, alla quale i reparti antisommossa hanno risposto coi lacrimogeni. Arrestato un ventunenne montenegrino. Tra i danni, pure il cofano di un’auto della polizia bucato da una bomba carta.

La scritta con vernice blu "Ramy vive" sulla fiancata del pullman porta alla scintilla che ha innescato le violenze: la morte di Ramy Elgaml. Si teme altro: nuovi disordini, ma anche eventuali infiltrazioni anarchichecuire l’effetto banlieue. Ieri è arrivato il post del circolo Galipettes a sostegno della "rabbia e della sete di verità" di chi ha scatenato il caos, col classico finale: "Fuori gli sbirri dai quartieri".

I residenti

I residenti mostrano esasperazione. "Vivo qui dal 1979 – dice Michela Papa – e la zona è peggiorata. È abbandonata. Io non esco mai da sola, la sera, a maggior ragione adesso: ho paura". Pietro Virgilio, fondatore di Asso Corvetto, spiega che "ci sono tante micro zone, ognuna con le sue problematiche. Quella attorno a piazzale Gabrio Rosa e piazzale Ferrara è una polveriera che già era luogo di spaccio, covo di bande, meta di occupazioni abusive".

Anna Ventura invece evidenzia che "quello che sta succedendo è la manifestazione di un disagio: questo non è un ghetto. Occorre piuttosto dare opportunità ai giovani". Elena, però, madre di due figli adolescenti, si dice "preoccupata della reazione violenta che è scaturita dalla morte del ragazzo, che, ricordo, era su una moto che non si è fermata all’alt. Quindi in torto. I miei figli prendono la 93, è giusto che vivano le loro piccole autonomie: possibile che non si possa stare tranquilli?".

Intanto, fino a domenica sarà in vigore una modifica al piano di controllo del territorio, che divide la città in tre settori di competenza di polizia (due) e carabinieri (uno): per una settimana, il quadrante A, che ingloba anche Corvetto, non sarà oggetto di rotazione e spetterà sempre agli agenti. Una decisione che punta evidentemente ad abbassare la tensione in questi giorni complicatissimi, anche se la base non l’ha presa bene.

Politica

La guerriglia notturna alimenta pure le reazioni politiche. Fabrizio Cecchetti, segretario d’aula alla Camera dei deputati e coordinatore regionale della Lega Lombarda per Salvini premier, evidenzia che "questo è l’ovvio e inevitabile epilogo di anni di politiche sociali, abitative e migratorie totalmente sbagliate attuate dal centrosinistra milanese e avallate dai tanti governi a trazione Pd". Ancora: "Le scene di guerriglia urbana fanno gelare il sangue: questa escalation ricorda le zone più critiche delle banlieue e getta un’ombra cupa sul livello di sicurezza in città", afferma Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Forza Italia e assessore regionale. Non passa inosservato il silenzio di Palazzo Marino: "Il sindaco e la giunta – scrive Francesco Rocca, consigliere di FdI – non si sono espressi ma è chiaro il fallimento del modello immigrazionista".

L’altra campana

Parla però Beatrice Uguccioni, capogruppo Pd in Comune: "Salvini, la Lega e il centrodestra sbagliano destinatario: dovrebbero lamentarsi con il loro ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per la gestione dell’ordine pubblico che, come è noto, spetta al Viminale. Il Comune è presente nei territori e investe in Welfare e Coesione sociale gran parte del suo bilancio.

Anche al Corvetto". Replica pure Alessandro Capelli, segretario Pd Milano metropolitana: "A Milano quando la destra non litiga sui nomi o la ripartizione del potere straparla di luoghi che non frequenta da decenni. Noi sappiamo bene che ci sono zone della città che si sentono periferia e fasce che si sentono escluse. Proprio per questo, anche a Corvetto, il Comune lavora da anni in forte sinergia con il terzo settore per rafforzare i presidi sociali sul territorio".