Milano - Seconda notte di guerriglia al Corvetto, il quartiere caldo di Milano che in questi giorni ribolle dopo la morte di Ramy Elgaml, 19enne egiziano deceduto in via Ripamonti dopo una lunga fuga in scooter, inseguito dai carabinieri.
Guerriglia urbana
Ramy era un ragazzo del Corvetto, esattamente come quelli che stanno protestando in questi giorni proprio in seguito alla sua morte, amici e conoscenti e non solo. Una protesta che è presto degenerata in atti di guerriglia urbana, perché in molti pensano che la morte di Ramy sia da imputare ai carabinieri. O in ogni caso, così vogliono pensare.
Investiti dal suv
A gettare ulteriore benzina sul fuoco, l’investimento di quattro ragazzini da parte di un suv ancora in via Ripamonti, dove i giovani del Corvetto si erano riversati per un corteo sul luogo in cui è morto il loro amico. Conducente e passeggero del suv sono stati bloccati, fatti scendere dall'auto e selvaggiamente picchiati da alcuni ragazzi vestiti di nero e incappucciati.
Violenza e polemiche
E ieri notte ancora disordini al Corvetto, uno dei quartieri più difficili e multietnici della città, quartiere dove la tensione è ora alle stelle. E insieme alla violenza, divampa anche al polemica.
La Lega: integrazione inesistente
"Roghi, autobus distrutti, lanci di bottiglie e petardi alla Polizia, devastazioni: lo scenario delle ultime due notti al Corvetto rilancia un'emergenza molto simile a quanto accaduto in Francia in questi anni. Immigrati e giovani di seconda generazione che, con arroganza, pensano che il territorio sia loro e che vedono nelle divise il nemico”, attaccano Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega a Milano e Davide Ferrari Bardile, consigliere leghista del municipio 4. “La sinistra a Milano per anni si è vantata di un inesistente modello di integrazione. Questi sono i risultati: periferie in fiamme, ghetti invivibili, delinquenza straniera alle stelle, Milano capitale dei reati”, chiosa Sardone.
Per la Lega interviene anche il leader e vicepremier Matteo Salvini: “Chi sfoga violenza e comportamenti incivili attentando alla vita di donne e uomini in divisa e mettendo in pericolo i cittadini è un delinquente da punire senza clemenza. Ma vi pare normale? È questa la società che vogliono gli 'accoglienti e solidali'? Altro che 'provenienti da Paesi a rischio', sono loro ad essere un rischio per il nostro Paese".
Nel frattempo il capogruppo della Lega a Palazzo Marino chiede un consiglio comunale straordinario. “La guerriglia urbana al Corvetto è conseguenza del fallimento di Sala e del modello progressista - tuona Alessandro Verri, capogruppo dei lumbard in consiglio comunale -. Il sindaco in otto anni si è presentato in Corvetto solo per i suoi video social e per la campagna elettorale. La drammatica realtà di questa periferia è completamente ignorata dalla sua giunta. Dopo tre giorni di guerriglia non abbiamo sentito nemmeno una sua presa di posizione”.
FdI: situazione intollerabile
Duro anche Christian Garavaglia, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio Regionale della Lombardia: “Quanto sta succedendo nelle ultime 48 ore al Corvetto, ossia le ripetute violenze, i vandalismi, gli incendi, ma soprattutto gli assalti agli agenti di Polizia e delle forze dell'ordine, non è tollerabile. E si tratta, purtroppo, di un copione tristemente già visto a Milano, che negli ultimi anni ha visto crescere in modo preoccupante il senso di insicurezza tra i suoi cittadini. Furti, aggressioni, spaccio e degrado sono fenomeni ormai quotidiani che colpiscono indistintamente tutti i quartieri, dai più periferici al cuore del centro cittadino. Corresponsabile di questa situazione è l’amministrazione guidata da Sala, che ha sempre sminuito il problema dell’insicurezza e criminalità in città.Il silenzio di sindaco e sinistra su quanto accaduto è assordante".
Gelmini: pericolo banlieue in fiamme
Sulla situazione del Corvetto, e più in generale id Milano, è intervenuta anche Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati - Centro Popolare: “Da San Siro a Corvetto, il pericolo banlieue in fiamme a Milano esiste eccome. Un'escalation di violenza inaccettabile che mette sotto scacco l'intera città. La mia solidarietà alle forze dell'ordine, alla luce dell'ennesima notte di tensione. L'amministrazione comunale non abbassi la guardia, ma accenda un faro su quartieri difficili alle prese con degrado, abbandono e micro-criminalità. Le periferie non sono un tema di serie B, il disagio e l'emarginazione vanno affrontati in modo serio”.
Pd: una città sicura è città che non esclude
In serata, per il Pd è intervenuto il segretario di Milano metropolitana, Alessandro Capelli. “Sappiamo bene che ci sono zone della città che si sentono periferia e fasce della città che si sentono escluse – ha detto – proprio per questo anche a Corvetto, il Comune lavora da anni in forte sinergia con il terzo settore per rafforzare i presidi sociali sul territorio. Non a caso è stata molto importante l'apertura di un nuovo Centro di aggregazione giovanile. Per il centrosinistra i quartieri sono una missione costitutiva: una città sicura è una città che non esclude nessuno, che garantisce a tutti gli stessi diritti e opportunità in tutti i quartieri e attribuisce a tutti gli stessi doveri”.
La richiesta di rinforzi
Nel frattempo la situazione nel quartiere è incandescente ed è alta l’allerta per l’ordine pubblico nel quartiere. Il timore è che questa sera e nei prossimi giorni si possano ripetere le scene viste ieri in viale Omero. Per questo motivo la questura di Milano ha chiesto i rinforzi di una trentina di agenti nelle ore notturne, fino alla Prima della Scala del 7 dicembre.ì