MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Gratosoglio, alle torri non s’è vista Allegria

Via Saponaro, solo le associazioni illuminano la "piazza senza nome"

Torri del Gratosoglio

Milano, 10 marzo 2019 - Via Saponaro, torri bianche di Gratosoglio. «Abbiamo pezzi di intonaco che si staccano dal muro, citofoni che non funzionano, viavai di sconosciuti nei sotterranei». E poi «cascate nei box a ogni acquazzone e cassonetti dell’immondizia che diventano discariche, alla mercé di tutti, sulla strada». Il ritornello è sempre lo stesso nei palazzoni Aler dei civici 32, 34 e 36 con 243 alloggi che si affacciano sulla piazza senza nome, quella che sarebbe dovuta diventare piazza Allegria ma che resta ancora «di nessuno». La stessa che lo scorso maggio era diventata museo a cielo aperto con le opere di Frida Kahlo proiettate su quelle facciate, tornate alla ribalta di recente grazie alla vittoria di Mahmood a Sanremo; lui che in quel quartiere è cresciuto.

I cittadini aspettano gli interventi di manutenzione e intanto si danno da fare come possono per portare decoro, sicurezza e animazione: basti dire che le uniche luci sulla distesa di cemento sono quelle di associazioni e del centro anziani (gestito da una di esse, Cascina Ronchettino). «Ma dobbiamo organizzare feste solo nel pomeriggio, perché la sera scatta il coprifuoco: abbiamo 650 iscritti, la maggior parte dagli 80 anni in su, che la sera non escono per paura di essere scippati», spiega il presidente Mario Lima. Ed è grazie alla passione gratuita di abitanti che non mancano le iniziative per l’aggregazione e la socialità dei più piccoli: il doposcuola di Susy Giani Liuzzi, residente di 83 anni, è un esempio.

Senza dimenticare che più di 300 mascherine di grandi e piccoli hanno sfilato per il quartiere, giovedì, per il primo Carnevale social organizzato dalla Social street (pagina Facebook) Gratosoglio, Basmetto e dintorni con la collaborazione di altre realtà della zona e il patrocinio del Municipio 5. Ora è proprio ai più piccoli che si vuol dare la parola per scegliere il nome della piazza: «Abbiamo presentato una mozione in Municipio 5 – fa sapere Massimiliano Facchini (Lega) –: vogliamo coinvolgere le scuole del quartiere lanciando un concorso di idee per la scelta del nome». In modo che siano bambini e ragazzi a decidere. «Un piccolo passo per rilanciare una zona trascurata da questa amministrazione. Il Consiglio di Municipio delibererà il nome prescelto e presenterà la richiesta ad Aler, Regione e Comune per arrivare alla formale intitolazione». E non c’è solo questo: «Il nostro Municipio lavorerà a un progetto insieme all’assessorato alle Politiche sociali di Regione Lombardia che, con l’assessore Stefano Bolognini, è intenzionato a replicare il modello “Nuove luci a San Siro” anche a Gratosoglio, pure per riportare sicurezza».

Quanto alla manutenzione attesa, la priorità resta quella di ultimare gli interventi previsti dal contratto di quartiere: rifacimento delle facciate per due torri e dei tetti per tutte e tre. Previsti interventi anche negli alloggi sfitti, puntando ad assegnarli. Obiettivo: dare un nuovo volto a questo spicchio di città. «Ma quanto dovremo aspettare ancora?», chiedono gli abitanti. Altra domanda che si ripete, come un ritornello.