Gratosoglio, molotov nella notte contro lo stabile rifugio dei senzatetto

Lanciate tre bottiglie incendiarie, due hanno preso fuoco. Il palazzo, in stato d’abbandono, è diventato un dormitorio abusivo

Le finestre dello stabile del Gratosoglio colpite dalle bottiglie incendiarie

Le finestre dello stabile del Gratosoglio colpite dalle bottiglie incendiarie

Milano – Le molotov scagliate contro uno stabile dismesso. La chiamata al 112 per segnalare il raid. E l'arrivo della polizia per capire cosa sia successo.

Il blitz incendiario è andato in scena poco prima dell'una della notte scorsa in via Gratosoglio 61, davanti a un palazzo che in passato ha ospitato gli alloggi di una fabbrica e che da tempo è in abbandono e di frequente dormitorio abusivo di qualche senzatetto.

L'allarme

Alla centrale operativa della Questura è arrivata la telefonata di una donna che vive in un palazzo vicino, che ha riferito che c'era qualcuno che stava lanciando le bottiglie piene di liquido infiammabile contro la facciata del palazzo. In pochi minuti, la strada si è riempita delle Volanti della polizia e dei mezzi dei vigili del fuoco: stando a quanto risulta, due molotov hanno preso fuoco, mentre la terza è rimasta inesplosa; il principio d'incendio è stato subito domato dai pompieri. L'unica persona che stava passando la notte nello stabile, un trentasettenne di origine egiziana con regolare permesso di soggiorno, non ha riportato ferite.

Le indagini

In via Gratosoglio sono arrivati anche gli specialisti della Scientifica, per repertare ciò che è rimasto delle bottiglie incendiarie e individuare il liquido utilizzato. Tutte le ipotesi restano aperte, anche se la pista che porta alla matrice politica del gesto non sembra essere al momento quella privilegiata dagli investigatori. Dell'episodio, di cui si stanno occupando gli agenti del commissariato Scalo Romana, è stato informato il pm di turno Francesco De Tommasi, mentre il sequestro delle molotov è stato disposto dal pm Roberta Amadeo. Ora gli atti dei primi accertamenti passeranno al dipartimento antiterrorismo, guidato dal procuratore Marcello Viola, che aprirà un fascicolo di inchiesta.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro