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Gorgonzola, l’acqua dell’asilo esce rossa: "Cosa si aspetta a intervenire?"

Lo stanziamento è stato fatto: ora si deve mappare la rete delle tubazioni e operare "a tranches"

Residui ferrosi nelle tubature e l’acqua che scorre dai rubinetti dell’asilo è rossa. Il problema è annoso, così come i disagi di staff e piccoli utenti. La vicenda è tornata a suscitar polemica in consiglio comunale con una interrogazione. Ma il 2021, si assicura ora in Comune, sarà l’anno dell’"offensiva tecnica". Lo stanziamento in bilancio è pronto e un’analisi della rete di tubazioni sotterranee l’edificio, con una particolare tecnica "a tranches", potrebbe consentire di individuare, e dunque risolvere, il misterioso problema. In attesa di chiarimenti e soluzione, restano con borraccia alla mano da mesi e mesi i bambini della materna Collodi di via don Galimberti. Il problema dell’acqua colorata non riguarda tutto l’edificio, ma solo una parte dei rubinetti, in particolare nei servizi igienici. Le segnalazioni sono pervenute al Comune a più riprese, e il divieto di utilizzo dell’acqua dell’acquedotto per bimbi ed educatori è scritto a chiare lettere all’ingresso dell’istituto. L’interrogazione consiliare che ha riportato alla ribalta la questione è a firma del consigliere leghista Mauro Gironi: "Chiediamo se l’Amministrazione sia a conoscenza della situazione, e cosa intenda fare". E il problema, in effetti, è annoso. "Dopo le prime segnalazioni abbiamo commissionato le indagini del caso - così l’assessore alla Scuola Ilaria Scaccabarozzi - e iniziamo con il dire che le sostanze che si riversano dalle tubature, e non sappiamo perché, non sono nocive, ma residui ferrosi, che si depositano sul fondo dopo che l’acqua è stata versata in un recipiente. Detto questo i bambini non possono berla". A parte le risultanze delle analisi sull’acqua, nessuna chiarezza sino ad oggi sull’origine del problema, che riguarda la sola scuola materna "e non viene in alcun modo segnalato dai residenti delle case". Impossibile applicare ai rubinetti filtri di depurazione, vietati da Ats. Insomma, bisogna "spaccare". "E non spaccare genericamente - ancora la Scaccabarozzi -, ma con una tecnica particolare, e dopo la suddivisione in sezioni delle tubature, in modo da capire dove si origina il guaio". Operazione acqua in programma per i prossimi mesi, con l’obiettivo di effettuare eventuali lavori entro l’anno. Nel frattempo, l’acqua non si beve. Sulla giunta la raffica di polemiche del consigliere firmatario dell’interrogazione. "Il disagio per i bambini, che devono portare la borraccia da casa e riempirla in cucina, non è cosa da poco. Come mai si è atteso tanto tempo per programmare l’intervento?".

Monica Autunno