REDAZIONE MILANO

"Affitti brevi? Rende di più il contratto classico"

Dietro l’apparente boom dell’affitto breve, si nasconde una realtà molto più complessa. Secondo un’analisi realizzata dall’ufficio studi SoloAffitti, a Milano,...

Dietro l’apparente boom dell’affitto breve, si nasconde una realtà molto più complessa. Secondo un’analisi realizzata dall’ufficio studi SoloAffitti, a Milano,...

Dietro l’apparente boom dell’affitto breve, si nasconde una realtà molto più complessa. Secondo un’analisi realizzata dall’ufficio studi SoloAffitti, a Milano,...

Dietro l’apparente boom dell’affitto breve, si nasconde una realtà molto più complessa. Secondo un’analisi realizzata dall’ufficio studi SoloAffitti, a Milano, la redditività netta di un affitto breve è inferiore a quella garantita da un classico contratto di medio-lungo periodo, soprattutto nella formula 3+2 a canone concordato.

Nel capoluogo lombardo, nonostante l’incasso lordo dell’affitto breve arrivi a 32.760 euro annui, la redditività netta si ferma al 2,7%, contro il 3,5% di un contratto 3+2. Una tendenza che si registra anche a Roma, ma con un margine inferiore: 3,3% contro 3,8%. Tenendo conto di una tariffa media di 130 euro a notte e un tasso di riempimento del 70%, la rendita netta è 8.683 euro. Una casa affittata a 4+4, con un canone mensile di 1.250, la rendita netta è di 15 mila euro.

Incassi più alti, quindi, ma meno soldi in tasca Se da un lato gli affitti brevi sembrano offrire incassi maggiori, grazie a tariffe medie giornaliere di 130 euro, i costi di gestione, la fiscalità meno favorevole e le nuove normative (come il CIN o il divieto di check in da remoto) incidono pesantemente sulla rendita effettiva. Secondo il sondaggio condotto da SoloAffitti su quasi 1.000 proprietari, il 38,5% di chi ha abbandonato l’affitto breve lo ha fatto proprio per guadagni inferiori alle aspettative.

Per la prima volta dal post-Covid, il numero di immobili destinati agli affitti brevi ha smesso di crescere. L’offerta sul mercato tradizionale "resta tesa e frammentata, ma i proprietari sembrano sempre più orientati a soluzioni" che offrano meno imprevisti e maggiore stabilità economica.

Una scelta che va ponderata, non improvvisata. "La vera domanda non è se convenga di più l’affitto breve o quello lungo, ma quale sia la formula più adatta per ogni singolo caso – sottolinea Silvia Spronelli, presidente di SoloAffitti –. Oggi il proprietario ha bisogno di strumenti analitici e consulenze mirate per fare scelte sostenibili e in linea con i suoi obiettivi, perché la gestione, la tassazione e la normativa possono ribaltare la percezione iniziale".