RUBEN RAZZANTE
Cronaca

Gli algoritmi per prevenire malattie gravi

Razzante* Intelligenza Artificiale (AI) può dare un contributo preziosissimo alla prevenzione delle malattie gravi. Addestrare algoritmi affinchè individuino tempestivamente i...

Razzante* Intelligenza Artificiale (AI) può dare un contributo preziosissimo alla prevenzione delle malattie gravi. Addestrare algoritmi affinchè individuino tempestivamente i...

Razzante* Intelligenza Artificiale (AI) può dare un contributo preziosissimo alla prevenzione delle malattie gravi. Addestrare algoritmi affinchè individuino tempestivamente i...

Razzante*

Intelligenza Artificiale (AI) può dare un contributo preziosissimo alla prevenzione delle malattie gravi. Addestrare algoritmi affinchè individuino tempestivamente i rischi per la nostra salute è la strada che il mondo della sanità sta percorrendo con profonda convinzione. L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) è fra i primi centri in Europa ad applicare l’AI alla Risonanza Magnetica Diffusion Whole Body (RM DWB), esame d’avanguardia nella diagnostica per immagini, che, senza radiazioni e senza mezzo di contrasto, può studiare l’intero corpo in una sola seduta, riuscendo a visualizzare lesioni millimetriche. Da poche settimane lo IEO ha dotato tutti i suoi apparecchi di Risonanza Magnetica di un sistema di AI per l’acquisizione di immagini che non solo migliora la qualità delle immagini, ma permette anche di dimezzare il tempo dell’esame. Peraltro durante l’esame i pazienti possono ascoltare musica o guardare tv.

Le linee guida per l’utilizzo della RM DWB nella diagnosi precoce dei tumori, e le linee guida MET-RADS, nate in seno allo IEO e sviluppate con i principali ospedali oncologici europei e americani, rappresentano oggi lo standard accettato dalla comunità scientifica internazionale e sono adottate in tutto il mondo. Inoltre non va trascurata la dimensione etica dell’AI. Il Comitato etico della Fondazione Veronesi ha elaborato due documenti sull’uso responsabile delle tecnologie e in particolare dell’AI. Il primo evidenzia il pericolo di pregiudizi e discriminazioni nella funzionalità degli algoritmi in ambito sanitario. Il secondo, che è una “Dichiarazione in materia di integrità nella ricerca 2024”, ribadisce la centralità dell’uomo nell’AI, auspica una maggiore diffusione dei contenuti scientifici e la promozione di corsi di formazione per ricercatori e ricercatrici sui temi dell’AI.

*Docente di Dirittodell’informazioneall’Università Cattolica