Chiedono il "rinnovo del contratto integrativo" e la "reintroduzione del buono pasto al fine di mitigare gli effetti del carovita", perché sono inquadrati con un contratto di lavoro "tra i più bassi del Paese". Prosegue la vertenza degli addetti alle pulizie negli aeroporti di Linate e Malpensa, servizi appaltati da Sea ad aziende esterne. Mercoledì scorso hanno scioperato e si sono riuniti in presidio a Linate, e altre iniziative verranno portate avanti anche nelle prossime settimane. Una protesta che coinvolge circa 400 lavoratori al centro della gara d’appalto vinta dal Consorzio Gisa, con all’interno Spd che opera principalmente su Linate. "A seguito della pandemia la gara d’appalto è stata cambiata – spiega Giuseppe Ragusa, sindacalista Usb – e i presidi di pulizia sono stati modulati in quattro step in relazione al numero di passeggeri. Ora il traffico aereo ha superato i livelli pre Covid, la situazione d’emergenza da tempo non esiste più e chiediamo interventi concreti per migliorare le condizioni di lavoratori che sono i meno pagati all’interno degli aeroporti".
CronacaGli addetti alle pulizie: "Basta paghe da fame"