"Ci siamo. Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella. Giustizia per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più in 5 a tavola. Giustizia per Giulia, che ha perso la vita, la famiglia e non per ultimo, suo figlio Thiago". E' il post pubblicato sui social da Chiara Tramontano, sorella di Giulia, ad una settimana dell'inizio del processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello, 30enne, reo confesso dell'omicidio della 27enne e del figlio Thiago che portava in grembo.
“Giustizia per Chiara, che ha perso sua sorella maggiore, guida, spalla e riparo da tempesta – si legge ancora nel lungo post –. Giustizia per Mario, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote ed in silenzio urla strazio e dolore. Giustizia per Loredana e Franco, la cui vita si è fermata quel giorno e che vivono nel solo ricordo della figlia Giulia, che hanno cullato dal primo giorno e cresciuto per 29 anni con amore e dedizione. Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo".
Un post per chiedere giustizia, per chiedere l'ergastolo, per chiedere una pena esemplare nei confronti di un "essere inumano" che il 27 maggio 2023 ha ucciso con 37 coltellate la sua compagna e il piccolo Thiago nell'appartamento di Senago dove la coppia viveva. E infine un appello, "se vuoi, condividi per gridare giustizia per mia sorella e mio nipote, barbaramente uccisi il 27 Maggio 2023".
In poche ore l'appello di Chiara e il post sono già diventati virali, centinaia di condivisioni e altrettanti commenti per ribadire la vicinanza alla famiglia di Giulia e chiedere giustizia. La prima udienza è prevista per il 18 gennaio 2024 davanti ai giudici della Corte d'Assise di Milano. Il presidente è Antonella Bertoja, già giudice della Corte d’Assise di Bergamo nel caso di Yara Gambirasio. La procuratrice aggiunta è Letizia Mannella e il pm Alessia Mantegazzo. A difendere l'ex barman sono due donne: Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia. L’udienza sarà "tecnica", ovvero non si entrerà nel vivo del dibattimento ma saranno resi noti i testimoni di accusa e difesa. L'accusa a Impagnatiello: omicidio aggravato da futili motivi, dalla crudeltà, dal vincolo della convivenza e dalla premeditazione. Questa aggravante sull'omicida è emersa nel corso delle indagini, gli investigatori hanno scoperto le ricerche fatte sul web dal 30enne su come far sparire le bruciature da una vasca da bagno, o ancora su come uccidere un feto con il veleno e l'acquisto di cloroformio.
In tribunale, come parti civili, oltre alla famiglia di Giulia, assistita da Giovanni Cacciapuoti, anche il Comune di Senago che si è costituito parte civile e sarà rappresentato dall'avvocato Antonio Ingroia.