Giulio Gallera: dal padel alla maratona di Milano, le disavventure sportive dell’ex assessore regionale

Nel 2020, in piena emergenza Covid, infranse le regole della zona arancione per correre lungo il naviglio Martesana. Qualche mese prima 30 punti di sutura alla testa per un infortunio durante una partita di padel

Giulio Gallera all'ospedale da campo della maratona (a sinistra) e quattro anni fa dopo l'infortunio durante il padel (a destra)

Giulio Gallera all'ospedale da campo della maratona (a sinistra) e quattro anni fa dopo l'infortunio durante il padel (a destra)

Come in politica così nello sport, Giulio Gallera non è certamente un tipo che si arrende alle prime difficoltà. Anzi, se cade – nel vero senso della parola – si rialza. E così il consigliere regionale di Forza Italia, ex assessore alla sanità del Pirellone in tempo di Covid, poi sostituito dalla Moratti, farà anche questa volta, dopo essere svenuto alla Milano Marathon 2024 che si è disputata domenica nel capoluogo lombardo sotto un sole fuori stagione. Solo chi corre sulle lunghe distanze può comprendere la fatica e il sacrificio che richiede la preparazione di una maratona. Mesi e mesi di allenamento e dieta corretta. Di conseguenza, crollare al 41esimo chilometro, quando al traguardo ne manca uno soltanto, è una mazzata che profuma di beffa e probabilmente abbatterebbe il morale di molti: non così per l’avvocato milanese prestato alla politica che, dopo il collasso in strada e la corsa all’ospedale da campo dove hanno escluso problemi seri, assicura che “la prossima volta andrà meglio”. Di certo andrà più lento. Smaltita la rabbia e due flebo per riprendersi, Gallera infatti ha puntato il dito contro la giornata troppo calda e un ritmo gara eccessivamente alto.  Prossimo ai 55 anni che compirà il 28 aprile, l’ex assessore non è nuovo a disavventure sportive che peraltro non nasconde.

Quattro anni fa, fu costretto a interrompere le vacanze a Lavagna, in Liguria, dopo avere picchiato al testa contro un’inferriata durante una partita di padel. Due ferite profonde e trenta punti di sutura, oltre a tutti gli accertamenti più approfonditi del caso, lo obbligarono a rientrare a Milano per un breve ricovero, documentato con un selfie in cui spiccava il bendaggio bianco al capo, stile turbante. Era agosto.

Qualche mese dopo, a dicembre, un nuovo scivolone sportivo ma questa volta in senso figurato. In piena epidemia Covid, con la Lombardia in zona arancione, Gallera infrange innocentemente una delle regole anti-contagio che proprio lui invita ogni giorno a rispettare:  "L'attività sportiva non si può svolgere al di fuori del proprio Comune di residenza". Invece, l’allora assessore percorre 20 km di corsa inoltrandosi lungo il naviglio Martesana, ben oltre i confini milanesi, postando sui suoi profili social le foto dell’impresa proibita, con gli immancabili commenti polemici e ironici.