GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Giulia, morta a 14 anni per un tumore: rifiutata da due scuole perché era in carrozzina

La ragazzina uccisa da un raro cancro alle ossa senza vedere esaudito il suo desiderio di poter studiare grafica

L'ingresso dell'Istituto Caterina da Siena

Milano – Giulia non ha più bisogno di alcun ascensore né di alcuna scuola: l’osteosarcoma ha avuto la meglio, se l’è portata via. È successo questo sabato. La Città Metropolitana di Milano e la ditta alla quale è stata appaltata la sostituzione del quadro elettrico dell’elevatore dell’Istituto Caterina da Siena possono continuare ad attendere. Non c’è fretta, ormai. Giulia non può più averne.

La sedia a rotelle

Ci siamo occupati di lei il 23 febbraio scorso, quando abbiamo raccontato di questa adolescente di 14 anni che aveva il desiderio di studiare grafica pubblicitaria alle scuole superiori, una volta finita la terza media. Un obiettivo ordinario, un desiderio comune. Giulia, però, stava combattendo contro un tumore raro alle ossa per il quale si era reso necessario amputarle una gamba. Per questo sedeva e si muoveva sulla sedia a rotelle. Per questo era in cura al reparto di Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Per questo ad occuparsi dei suoi studi erano la scuola interna al reparto e l’attivissimo Comitato Genitori coordinato da Luca Pellizzer, che in quei giorni decise di denunciare quanto stava avvenendo.

Il no di due scuole

Sì, perché – piaccia o no – ancora oggi il diritto all’istruzione è universale, ma solo per alcuni. È libero, ma solo a certe condizioni. Se si è bambini o adolescenti con disabilità, può capitare che non sia né universale né libero. Questo è stato (anche) il caso di Giulia: due istituti superiori di Milano hanno respinto la sua richiesta di iscrizione, avanzata attraverso la scuola e il Comitato del reparto di Pediatria.

Personale e ascensori

Il primo è stato l’Istituto Rizzoli, che ha fatto sapere di non avere personale per seguire studenti come Giulia. Il secondo è stato l’Istituto Caterina da Siena, che ha fatto sapere di non poter garantire alla ragazza l’accesso in sicurezza al secondo piano dell’edificio, proprio quello dove ci sono i laboratori di grafica pubblicitaria, perché uno dei due ascensori presenti nella scuola funziona male, si blocca di frequente, mentre il secondo è fuori uso da tempo immemore, non è manco più a norma.

Città Metropolitana

Interpellata da “Il Giorno“, la Città Metropolitana di Milano, l’ente erede della Provincia, l’ente competente per l’edilizia scolastica degli istituti superiori, fece sapere che erano già stati previsti lavori per entrambi gli ascensori nonché per i due servoscale che conducono all’Aula Magna e in palestra, anch’essi entrambi fuori uso lo scorso febbraio.

Per quanto riguarda, in particolare, l’ascensore malfunzionante, Città Metropolitana precisò che era da sostituire il quadro elettrico di manovra perché i malfunzionamenti sembrava potessero derivare da cali di tensione nella linea, esterna alla scuola. Tale intervento – ci si disse – era previsto per metà febbraio 2023, non fosse che si sono messi di mezzo "ritardi nell’approvvigionamento dei materiali”.

Il precedente del Marignoni-Polo

Per l’esattezza, citando la relazione dell’ente, "ritardi nella consegna della componentistica di assemblaggio del quadro di manovra”. Coincidenza o no, è la stessa ragione con la quale, sempre lo stesso consigliere delegato della Città Metropolitana Roberto Maviglia, il 31 ottobre 2017, in una congiuntura diversa da quella attuale, spiegò lo stallo nella riparazione dell’ascensore dell’Istituto Marignoni-Polo: qui gli studenti con disabilità motoria venivano portati in classe dal preside e dai suoi collaboratori che, facendo forza sulle loro braccia, sollevavano le carrozzine oltre i gradini delle scale. In questo caso, invece, nessuno potrà portare in classe Giulia. Un’adolescente che se n’è andata senza che nessuno sia stato in grado di dirle: “Sì, puoi iscriverti nella nostra scuola”.