Milano – “Molti ebrei sono qui oggi. Quelle sull'uso del termine genocidio sono polemiche che non hanno senso perché l'accusa che viene fatta all'Anpi è un'accusa che non esiste. Continuare con questa cosa vuol dire essere strumentali”.

Lo ha spiegato il presidente dell'Anpi di Milano, Primo Minelli, a margine della cerimonia di deposizione delle corone davanti all'ex albergo Regina - che fu sede delle Ss dal 1943 - commentando le polemiche con la Comunità ebraica che ha deciso di disertare l'incontro con gli studenti nella sede del Comune per la presenza dell'Anpi.
Il presidente Anpi, Primo Minelli
“Non vogliamo aprire nessuna polemica. Oggi è la Giornata della Memoria quindi si parla solo ed esclusivamente della Shoah e dei campi di sterminio che vennero liberati - ha aggiunto Minelli -. Noi non vogliamo sollevare polemiche, ne parleremo più avanti. Non è possibile che ogni volta che c'è un intervento istituzionale ci sia questo attacco ingeneroso nei confronti dell'Anpi”, ha aggiunto.
Qui il Comune di Milano pose una targa, nel 2010, aggiornata poi nel 2022 inserendo il riferimento esplicito agli ebrei deportati. "E' un giorno molto importante - ha detto ancora Minelli – perché oggi ricordiamo la liberazione dei campi in cui questo luogo che fu per Milano luogo di torture, sofferenze e deportazioni. Da qui passarono molti ebrei, molti partigiani, e da qui dobbiamo fare tesoro perché ciò che è stato vissuto non accada mai più".
Ilan Boni, vicepresidente della Comunità ebraica di Milano
Sempre a margine della commemorazione all'ex Albergo Regina, ha parlato anche Ilan Boni, viceprepresidente della Comunità ebraica di Milano, rivendicando proprio la decisione di non partecipare all’evento in Comune. "Parteciperemo a molti eventi oggi – ha detto – non saremo invece in Sala Alessi a Palazzo Marino perché onorare le 6 milioni di vittime che non sono uscite dai campi di concentramento significa non modificare la narrativa, altrimenti c'è il rischio che se alla Shoah si danno altri significati non si onorano le vittime ma si offendono".
Il sindaco Sala
Sulla polemica è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Sala: “Mi dispiace ma capisco anche che in questo momento in particolare la tensione che c'è all'interno della comunità ebraica sia molto alta. Poi come sempre la comunità ebraica è un insieme fatto di tante componenti - ha aggiunto -. Mi pare che qualcuno oggi partecipi a degli incontri".
Sala ha poi osservato, a margine della visita alle pietre di inciampo posate pochi giorni fa per la famiglia Levi, dove ha incontrato anche gli studenti, che nel Giorno della Memoria "non mancano mai le polemiche, il 25 aprile e anche in questa giornata. Per quanto spiacevole possa essere alla fine succede spesso. Per cui la mia risposta è semplicemente esserci, testimoniare e continuare nel percorso che Milano ha deciso di intraprendere, per far sì che la memoria sia qualcosa di vivo - ha concluso -. Mi dispiace per queste polemiche però mi fa anche molto piacere vedere dei ragazzini e delle ragazzine che donano una parte del loro tempo per contribuire e far sì che la memoria rimanga viva".