STEFANIA CONSENTI
Cronaca

Emanuele Fiano e la Shoah: “Disertare le cerimonie? Un errore da non fare”

Politico, scrittore, figlio di Nedo sopravvissuto all’Olocausto e morto nel 2020: “Trasmetto la conoscenza nelle scuole, ho incontrato tantissimi studenti. In passato ci sono stati degli sbagli, non dobbiamo però distorcere la Storia”

Emanuele Fiano durante la conferenza stampa per la presentazione di due proposte di legge del Pd ''Per un paese antifascista'' nella Sala Berlinguer della Camera, Roma, 04 ottobre 2023 . ANSA/ETTORE FERRARI

Emanuele Fiano durante la conferenza stampa per la presentazione di due proposte di legge del Pd ''Per un paese antifascista'' nella Sala Berlinguer della Camera, Roma, 04 ottobre 2023 . ANSA/ETTORE FERRARI

La Comunità ebraica di Milano ha annunciato che non parteciperà al tradizionale incontro con le scuole in programma a Palazzo Marino lunedì in occasione della Giornata della Memoria per ricordare le vittime della Shoah, perché «ritiene che non ci sia il clima adatto». Motivazione poi precisata dal suo presidente, Walker Meghnagi: «Nessun dissidio con il Comune e con l’Aned», l’associazione degli ex deportati nei campi nazisti. Il problema è con il terzo organizzatore, ossia l’associazione incaricata di portare avanti l’eredità dei partigiani italiani: «Non possiamo accettare di avere a che fare con l’Anpi che usa il termine genocidio per definire quanto accade a Gaza. La memoria è una, ci vuole buonsenso. È inutile fare finta di nulla», ha chiarito Meghnagi ricordando che l’anno scorso Roberto Cenati s’è dimesso da presidente milanese dell’Anpi proprio in polemica con il paragone tracciato tra i bombardamenti israeliani sulla Striscia e il tentativo di cancellare un popolo come quello perpetrato dai nazifascisti contro gli ebrei nei primi anni ’40 del secolo scorso. Cenati, da parte sua, conferma che la parola genocidio è stata «usata dall’Anpi nazionale per la manifestazione a Roma del 9 marzo 2024 con Assopace Palestina e da Pagliarulo (il presidente, ndr) il 2 marzo 2024. “Impedire il genocidio“, in questo modo l’Anpi ha sdoganato il termine genocidio». «Accusarci di antisemitismo è ridicolo. La battaglia contro l’antisemitismo la conduciamo 365 giorni all’anno - ribatte Primo Minelli, attuale presidente milanese dell’Anpi –. Abbiamo appena posato molte pietre di inciampo, di cui molte per ricordare famiglie ebraiche. La comunità ebraica dovrebbe rispettare la giornata del 27 gennaio e non sporcarla con polemiche sterili». La presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi esprime rammarico per la decisione della Comunità e lancia un appello a «restare uniti». Concorda il segretario metropolitano del Pd Alessandro Capelli: «È importante che la memoria dello sterminio nazifascista non si divida e non si pieghi a polemiche».

Milano, 25 gennaio 2025 – “Disertare il Giorno della Memoria? Non sono assolutamente d’accordo. È stato promosso dal compianto Furio Colombo, il mio maestro, in Parlamento, nel 2000, perché il nostro Stato certificasse con questo, la memoria collettiva della ferita subita dall’ebraismo italiano anche ad opera di altri italiani, fascisti”. Emanuele Fiano, politico, scrittore, figlio di Nedo, sopravvissuto alla Shoah, (sotto scorta da 15 anni per le minacce ricevute) autore, fra gli altri, dell’ultimo bellissimo libro “Il profumo di mio padre“, è netto. C’è un clima difficile, quest’anno, attorno alla celebrazione della Giornata della Memoria ad ottant’anni dalla liberazione di Auschwitz. Con pesanti attacchi alla senatrice Liliana Segre, e annunciate defezioni.

Rito stanco quello della Memoria?

“No. Girando nelle scuole italiane ho incontrato decine di migliaia di studenti, e sono stati sempre incontri straordinari. Abbiamo istruito ed educato centinaia di studenti su quello che è successo nella storia, ci saranno pure dei fallimenti, ma guardiamo alla luna non al dito, e quindi dopbbiamo perserverare nella spiegazione della memoria. Non si confonda il contenuto fra ciò che è accaduto, la Shoah, con il giudizio su altre guerre che sono in corso”.

In un lungo post su Facebook lei invita a non mancare e spiega perché è sbagliato.

“In qualsiasi consesso si onori quel giorno in cui vennero aperti i cancelli del campo dove centinaia di migliaia di essere umani vennero gasati e bruciati per la sola colpa di essere nati. La memoria della Shoah deve essere onorata dalle Comunità ebraiche sempre, a maggior ragione se invitati da altri che organizzano il ricordo, o che per statuto si occupano della memoria della resistenza e della deportazione. Per questo sono in completo dissenso da chi, a nome della Comunità ebraica di Milano ha scelto di non partecipare ad un incontro con gli studenti il 27 gennaio prossimo, organizzato da Anpi e Aned, l’associazione, da poco medaglia d’oro al valore, insignita da questo Governo, associazione alla quale peraltro è iscritta anche Liliana Segre, e di cui era uno dei più antichi membri mio padre Nedo.

È che quest’anno questa vicenda, come l’anno scorso ma ancora di più, si collega alla drammatica guerra in MediOriente. Perchè drammatica è stata la reazione contro gli israeliani, il pogrom del 7 ottobre, e drammatiche sono le conseguenze della reazione israeliana a Gaza; in questi drammatici quindici mesi che vedono una tregua, fragile ma speriamo la più lunga possibile, ci sono stati momenti in cui gli ebrei italiani si sono sentiti feriti da un certo modo di discutere di questa guerra che trascendeva in alcuni casi in antisemitismo. Ci sono stati drammatici scontri verbali sull’uso della parola genocidio. Ma in più occasioni abbiamo in tantissimi chiarito che applicare quel nome alla drammatica guerra di Gaza è sbagliato e non ha nessuna utilità. Perché la vita umana va salvaguardata sempre ma anche la verità della storia. Se poi succede che qualcuno, facendo un grave errore o anche peggio, dovesse sfruttare quel momento, quel giorno, quel ricordo, per parlare di altro, di Israele, di Gaza o di altri, ci si alza e si mostra il proprio dissenso con veemenza, e si spiegano le proprie ragioni e si ricorda la storia e la sua verità”.

Che cosa le manca di più di suo padre?

“Tutto. La sua capacità di sorridere, di affrontare anche le situazioni più difficili. Ma loro, mio padre, Liliana, sono dei giganti. Noi cerchiamo di camminare sulle loro spalle”.