Giorgia Meloni, il debutto alla Prima: "Un'opera avvincente, onorata di essere qui"

"E' un pezzo fondamentale della storia culturale di questa nazione, e sono contenta di omaggiarla con il ruolo che rappresento". L'arrivo al Piermarini (in abito firmato Armani) insieme al compagno

Milano, 7 dicembre 2022 - La "prima Prima" di Giorgia Meloni, da presidente del Consiglio, alla Scala di Milano. “Sono incuriosita, è la mia prima volta. Sicuramente è una prima bella esperienza, nuova” ha detto la premier entrando al Teatro. Poco dopo di lei è arrivato anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha parlato di “una grande serata e una grande giornata per Milano”. "Sul palco Reale due delle sette donne più potenti del mondo. Non credo si parlerà di politica, almeno lo spero", ha detto invece il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, facendo riferimento della classifica di Forbes (che vede al primo posto la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, e al settimo la premier Giorgia Meloni).

Il Presidente del Consiglio è arrivata alla Scala insieme al compagno Andrea Giambruno, indossando un abito in velluto blu notte firmato Armani con dettagli scintillanti. "Spero sia all'altezza delle aspettative", ha scherzato con i cronisti.  "Non è la prima volta ovviamente che vado all'opera, ma la Prima della Scala di Milano è un pezzo fondamentale della storia culturale di questa nazione, e sono contenta di omaggiarla con il ruolo che rappresento".

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il compagno Andrea Giambruno
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il compagno Andrea Giambruno

Prima dell'inizio Meloni ha affrontato il tema delle polemiche legate alla scelta di mettere in scena un'opera russa. "Conoscete la mia posizione in tema di conflitto in Ucraina, ma penso che la cultura sia un'altra cosa e penso che non bisogna fare l'errore di mescolare dimensioni che sono diverse - ha detto -. Noi non ce l'abbiamo col popolo russo, con la storia russa, noi ce l'abbiamo con le scelte di chi politicamente ha deciso di invadere una nazione sovrana. E' una cosa diversa. Secondo me, è giusto mantenere le due dimensioni separate". 

Il Piermarini ha accolto il presidente della Repubblica Mattarella con una vera e propria ovazione. Un tributo di affetto che è arrivato anche dal palco reale, dove la premier Giorgia Meloni, sorridente, si è unita all'applauso. E poi, quando il maestro Riccardo Chailly ha diretto l'inno di Mameli, lo ha cantato lei stessa. Sorridente anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che, dopo l'esecuzione dell'inno alla Gioia, che è l'inno europeo, ha salutato con la mano il pubblico che era tutto girato verso il palco centrale, dove lei era seduta in prima fila con Mattarella e Meloni. Al termine dell'intervallo Meloni è stata accolta calorosamente da alcuni sostenitori che l'attendevano all'esterno del palco reale. Uno di loro l'ha avvicinata per chiederle un selfie, al quale Meloni non si è sottratta. 

Il "Boris Godunov" di Modest Musorgskij ha riscosso un grande successo e tredici minuti di applausi. Pubblico entusiasta per tutti gli interpreti (a partire dal basso Ildar Abdrazakov nei panni del protagonista), il coro e Riccarco Chailly che ha diretto questo dramma musicale popolare tratto da Aleksandr Puskin (ispirato ai grandi drammi storici shakespeariani) che proprio il direttore ha voluto per la prima volta alla Scala nella versione originale del 1869. "E' stata un'opera avvincente, non era facile lasciare le persone incollate" ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lasciando il Teatro alla Scala. 

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