Serpenti d’oro sì, ma non di Bulgari: indagata la marchesa Brivio Sforza

Milano, vende due bracciali con una perizia smentita dalla casa madre che li fa sequestrare. Inchiesta per truffa

Il commerciante di preziosi Albert Hamadani

Il commerciante di preziosi Albert Hamadani

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano - Due gioielli con orologio incastonato venduti come "serpenti Bulgari", modello immortale reso celebre anche dall’attrice Liz Taylor, che la maison orafa romana disconosce in una perizia mettendo nero su bianco che "il prodotto non è una creazione originale". Una battaglia legale che contrappone Marta Minozzi Brivio Sforza, la nobildonna milanese che li ha ceduti al prezzo di 200mila euro, e il commerciante Albert Hamadani, acquirente dei preziosi. Sono gli ingredienti di una vicenda che muove i primi passi il 2 luglio 2019, data della compravendita, e si trascina ancora nelle aule giudiziarie fra Milano e Roma, dove i monili sono stati posti sotto sequestro.

"Sono entrato in contatto con Marta Minozzi Brivio Sforza tramite una conoscenza in comune - racconta Hamadani, della storica famiglia di commercianti all’ingrosso di diamanti e gioielli, esponente della comunità ebraica milanese – e la marchesa mi propose i due monili asserendo che appartenevano alla sua famiglia dagli anni ’70. Per me era un ottimo affare, i serpenti realizzati in quel periodo sono pezzi unici molto richiesti sul mercato. Mi sono fidato del nome della famiglia e anche della perizia che mi era stata sottoposta dalla venditrice". Perizia firmata dalla ditta Illario 1920 di Valenza, capitale piemontese del gioiello, che attesta la realizzazione dei serpenti negli anni ‘70 per conto di Bulgari. Hamadani acquista i due preziosi e dopo pochi giorni li rivende per 300mila euro a un gioielliere di Monte Carlo. L’affare sembrava concluso per il meglio, quando è arrivata la prima brutta sorpresa. L’acquirente monegasco li rimanda indietro, facendosi restituire i soldi, perché dai suoi accertamenti è risultato che i serpenti non sono stati prodotti negli anni ’70 ma sono di fattura ben più recente. "Per me è stato un danno d’immagine enorme – spiega Hamadani – nel mio ambiente la reputazione è tutto. A quel punto ho contattato Marta Brivio Sforza, che però si è rifiutata di restituire i soldi sostenendo che i gioielli sono autentici". Il commerciante ha consegnato quindi i gioielli a Bulgari e ha chiesto di esaminarli: dalle perizie nei laboratori di Roma è emerso che i due monili, pur realizzati con materiali preziosi, non sono "una creazione originale Bulgari".

La maison avverte, nel documento, che la messa in commercio con il marchio Bulgari costituisce "violazione della normativa civile e penale". Dalla denuncia di Hamadani, assistito dall’avvocato Piero Porciani, è scaturito un procedimento a carico della nobildonna 68enne, seconda moglie del marchese Annibale Brivio Sforza, indagata per truffa. Il 17 aprile 2020 il pm di Milano Luigi Furno ha chiesto l’archiviazione, evidenziando che "non sussiste alcun profilo di dolo nella condotta di Minozzi che ha posto in essere la trattativa munendosi, in totale buona fede, di valutazioni effettuate da un esperto del settore", cioè la ditta Illario 1920. Il legale di Hamadani, che chiede di "accertare l’origine dei gioielli", ha presentato quindi un’opposizione all’archiviazione: a distanza di un anno non è ancora arrivata davanti al gip, e il procedimento resta in un limbo. "Ci atteniamo alle decisioni della magistratura", spiegano i legali di Marta Brivio Sforza, gli avvocati Francesco Fraccaro e Marco Ventura. Intanto nella vicenda, già intricata, si è inserito un nuovo capitolo che, per Hamadani, è l’ultima beffa. I due serpenti sono stati posti sotto sequestro a Roma in quanto considerati prodotti contraffatti, ed è stato aperto un nuovo fascicolo a carico di ignoti.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro