NICOLA PALMA
Cronaca

Geometra rischia il processo. Scudo legale del Comune

Palazzo Marino pagherà la parcella dell’avvocato di fiducia dell’ex dipendente. Intanto arriva l’emendamento "Salva Milano" nel decreto sul condono edilizio

Geometra rischia il processo. Scudo legale del Comune

Geometra rischia il processo. Scudo legale del Comune

Milano – Scatta lo scudo legale del Comune per dipendenti ed ex dipendenti coinvolti nelle inchieste giudiziarie che rientrano nel maxi capitolo "Urbanistica" e che stanno scandagliando da tempo gli ultimi progetti di sviluppo immobiliare in città per verificare se ci siano stati abusi edilizi o lottizzazioni fuorilegge. Nei mesi scorsi, Palazzo Marino ha garantito a più riprese l’assistenza legale gratuita a impiegati e tecnici via via indagati per le pratiche legate ai cantieri finiti nel mirino della magistratura, lanciando un bando per gli avvocati interessati a essere inseriti in una lista da cui attingere per conferire l’incarico a professionisti di fiducia.

Ora una determina dirigenziale ha concretizzato per la prima volta le rassicurazioni dell’amministrazione su questo fronte. L’ex dipendente in questione è un geometra a cui tra febbraio e maggio sono stati notificati, "unitamente ad altri quattro dipendenti", un’informazione di garanzia e l’avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura: il procedimento penale per il quale rischia il rinvio a giudizio è coperto da omissis, ma le date fanno ipotizzare che si tratti del caso delle Park Towers di Crescenzago (sei indagati in totale), uno dei pochi già chiusi dai pm insieme a quelli che riguardano il palazzo Hidden Garden di piazza Aspromonte e la Torre di via Stresa.

Nell’atto del Comune appena pubblicato, si cita quanto scritto nella delibera del 23 febbraio scorso sulle linee di indirizzo per lo sviluppo delle attività amministrative in materia urbanistico-edilizia: "Alla luce delle prime analisi condotte dai competenti uffici, i profili di illegittimità prospettati negli atti di indagine e nel successivo decreto del gip di Milano – con il quale, nell’ambito di uno dei procedimenti penali in corso, è stata rigetta la richiesta di sequestro preventivo dell’immobile interessato – sono frutto di interpretazioni normative su fattispecie controverse e, per quanto allo stato noto, non suffragate da sentenze definitive emesse nei confronti del Comune di Milano".

Di conseguenza, la Giunta ha escluso, "allo stato, l’interesse del Comune di Milano a costituirsi parte civile nei confronti dei dipendenti attualmente indagati". Fatta questa premessa e valutata la congruità del preventivo di parcella presentato dal legale di fiducia del geometra, ecco il via libera all’assistenza legale. Con una postilla: la definitiva assunzione dell’onere della difesa sarà subordinata "al vaglio degli atti conclusivi dell’autorità giudiziaria, dai quali dovrà emergere che il comportamento tenuto dall’ex dipendente, oltre a essere penalmente irrilevante, sia stato conforme ai doveri d’ufficio, direttamente riferibile alla volontà dell’amministrazione comunale e non in conflitto con gli interessi della stessa".

La spinosissima questione è anche al centro di un emendamento della Lega al decreto "Salva casa" che martedì prossimo inizierà il suo iter alla Commissione ambiente e infrastrutture della Camera. Una norma che promette di trovare una soluzione definitiva alla vicenda. Come? Secondo indiscrezioni, le modifiche legislative si concentreranno su due aspetti. I cantieri fin qui portati a termine o approvati in deroga a un piano attuativo saranno ritenuti "conformi alla disciplina urbanistica" in caso di nuove costruzioni "su singoli lotti ricadenti in ambiti edificati e urbanizzati" o di restyling di stabili esistenti in "ambiti caratterizzati da una struttura urbana definita e urbanizzata". Per quanto riguarda invece gli interventi sul già costruito, arriverà il via libera ai palazzi che superano i limiti fissati nel lontano 1942: tre metri cubi per metro quadro di area edificabile e 25 metri di altezza. Il tutto, ovviamente, a patto che siano state rispettate le leggi urbanistiche regionali e comunali, nonché i dettami sulle distanze minime tra fabbricati.