Alberto Genovese, la Cassazione conferma il sequestro di 4,3 milioni

L'uomo è accusato di reati fiscali nell'ambito dell'inchiesta per due casi di violenza sessuale

Alberto Genovese

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Milano - Confermato il sequestro di 4,3 milioni all'imprenditore Alberto Genovese. Dopo i giudici del Riesame di Milano, anche la Cassazione ha confermato il provvedimento a carico del 44enne, accusato di reati fiscali in un un capitolo dell'indagine con al centro due casi di violenza sessuale e per i quali la procura milanese ha già chiesto il processo ed è in corso l'udienza preliminare.

La decisione della Suprema Corte, che ha rigettato il ricorso della difesa contro il provvedimento del Riesame, è di ieri. A fine dello scorso aprile il gip Tommaso Perna aveva respinto la richiesta di sequestro preventivo della somma, avanzata dai pm sulla base di una presunta evasione relativa al 2018-2019.

I pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, con l'aggiunto Letizia Mannella, hanno chiesto il processo nei confronti dell'imprenditore del web con l'accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con un mix di droghe, due modelle: una, 18 anni, durante una festa organizzata il 10 ottobre dell'anno scorso nel suo attico con vista sul Duomo e battezzato "Terrazza Sentimento", l'altra, 23 anni, sua ospite in una villa di lusso a Ibiza nel luglio precedente. Lo scorso 2 novembre, davanti al gup Chiara Valori, si è aperta l'udienza preliminare aggiornata al prossimo 28 gennaio. Il lungo rinvio si è reso necessario non solo per consentire a Genovese di decidere se scegliere il giudizio in abbreviato, ma anche, come hanno chiesto i difensori Luigi Isolabella e Davide Ferrari, per valutare la proposta risarcitoria di circa un milione e mezzo di euro avanzata dalla 18enne, tramite il suo legale, per le terribili sofferenze causate da quella tragica nottata.

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