
Il corteo della manifestazione orgoglio gay dell'anno scorso
Milano 14 giugno 2017 – Un unico Gay Pride, tre manifestazioni che si intrecciano: la storica parata dell’orgoglio omosessuale in programma il 24 giugno alle 15.30 da Piazza Duca d’Aosta a Porta Venezia, la Pride Week tra il 17 e il 25 giugno con 50 eventi e iniziative in tutta la città e la Pride Square dal 22 al 24 giugno intorno ai locali della movida di Porta Venezia. La 15esima edizione della «Milano Pride» è stata presentata ieri mattina a Palazzo Marino, è patrocinata dal Comune, vedrà come padrino e madrina Andrea Pinna (Pechino Express) e Paola Barale e sul palco del concerto finale ci sarà Alexia, che canterà l’inno «La cura per me».
Ma questa edizione del Gay Pride registra anche altre novità. La prima riguarda la Pride Square. Le principali vie coinvolte dall’iniziativa, infatti, quest’anno non saranno solo via Lecco, via Lazzaretto e via Panfilo Castaldi, ma anche largo Bellintani e piazzale Lavater. L’area della «movida gay friendly», insomma, si estende, ma gli organizzatori del Pride, Arcigay Milano in primis, assicurano che i residenti non avranno motivi per cui lamentarsi: «Estendere la zona dei locali coinvolti significa minimizzare il rumore». Tesi condivisa dall’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza, che allarga il discorso alle misure prese in accordo tra organizzatori e Comune per limitare eventuali disagi: «Gli organizzatori pagheranno degli steward.
E anche la gestione delle strade coinvolte nella manifestazione da parte della Polizia locale non peserà sul bilancio comunale». Non solo. L’assessore al Commercio Cristina Tajani spiega che i commercianti delle strade coinvolte si sono impegnati a rispettare un decalogo di regole: «Chiudere entro le 2 di notte e tenere chiuse le porte dei locali». In tempi di emergenza sicurezza dopo i feriti «da panico» di Torino, c’è anche un altro tema all’ordine del giorno in vista della Milano Pride: la lotta ai venditori abusivi di bevande in vetro.
La Rozza assicura che gli steward e i vigili urbani cercheranno di eliminare l’abusivismo, ma lancia un appello anche ai partecipanti alla parata del 24 giugno: «Il comportamento dei singoli determina la sicurezza della manifestazione». L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, intanto, parla del contributo che il Comune intende dare alla causa Lgbt: «Due beni confiscati alla mafia saranno messi a disposizione, attraverso bandi pubblici, alle associazioni. Quali beni? Non lo voglio dire, per ora». Majorino poi annuncia che sarà lanciato «un concorso di idee per far sì che i giovani sviluppino idee e linguaggi contro la discriminazione e l’omofobia. Il concorso di idee vedrà la collaborazione anche delle scuole». L’assessore targato Pd, infine, lancia una frecciatina alla Regione, che non ha patrocinato «Milano Pride»: «Ai vertici della Regione voglio dire: non fate i timidi. Su questi temi le istituzioni devono essere unite».