Furto milionario a casa Ecclestone, uno dei ladri indagato per spaccio nel Milanese

Il nome del 44enne milanese, in carcere per il colpo da 25 milioni, spunta anche nell’indagine dell’Antimafia che ha portato agli arresti di sette persone tra Milano e Pavia

Tamara Ecclestone con il padre Bernie, ex patron del circus della Formula Uno

Tamara Ecclestone con il padre Bernie, ex patron del circus della Formula Uno

Milano, 23 luglio 2022 - Se fosse un film, questo sarebbe il “prequel“, l’antefatto. Una vicenda minore, nella quale però avrebbe avuto un ruolo uno degli “uomini d’oro“ che appena tre mesi dopo misero a segno il furto del secolo da 23 milioni di sterline nella super protetta villa londinese di Tamara Ecclestone, l’ex modella unica erede del miliardario Bernie, eterno boss della Formula Uno. Lui è Alessandro Donati, 44 anni, milanese, che in un carcere inglese sta scontando una condanna a 8 anni e 9 mesi per quel colpo che ha fatto il giro del mondo e che ha confessato.

Ma il suo nome ora spunta anche nell’indagine dell’Antimafia milanese che due giorni fa ha portato agli arresti di sette persone tra Milano e Pavia. Donati, con qualche precedente alle spalle, in questa storia di usura e estorsioni è indagato per lo spaccio di 50 grammi di cocaina insieme però a Orlando Demasi, affiliato alla “locale“ di ’ndrangheta di Gussago, Brianza, e al suo braccio destro Gabriele D’Asta. Stando all’accusa del pm antimafia Francesco De Tommasi, la consegna della droga a un consumatore sarebbe avvenuta nel settembre del 2019 a Calvignasco, paese di mille anime nell’hinterland.

Con un salto incredibile, tre mesi dopo Donati era in trasferta a Londra nel cuore della City. Con lui, nel clamoroso furto di gioielli sul quale la Bbc ha prodotto anche un docufilm, c’era l’amico e complice Alessandro Maltese, 45 anni, in carcere con la stessa pena di otto anni e nove mesi. Undici anni invece sta scontando il terzo uomo finito in manette per il colpo in villa Ecclestone, l’italiano di origine sinti Jugoslav Jovanovic, 24enne ma già con grande esperienza di furti e truffe. Il terzetto è stato condannato da una corte di giustizia inglese un anno fa.

Sia Donati sia Maltese avevano parzialmente confessato, ottenendo di essere ritenuti semplici partecipi invece che promotori della spedizione inglese. Perché la banda (il cui capo “Daniel Vukovic“, uno con decine di alias compreso quello più frequentato di Alfredo Lindsey, resta tuttora imprendibile), è accusata di aver messo a segno altri due colpi, sempre negli stessi giorni di fine 2019, ai danni di altri vip come l’ex calciatore del Chelsea Frank Lampard e del defunto magnate thailandese Vichai Srivaddhanaprabha, già presidente del Leicester.

Davanti all’Isleworth Crown Court, sia Donati (difeso dall’avvocato Angelo Pariani) sia Maltese, un anno fa, ammisero di essere colpevoli di due dei tre furti. Due anni fa la stessa corte inglese aveva invece assolto la coppia che la London City Police accusava di aver supportato la trasferta londinese della gang: la romena Maria Mester, che aveva pure postato un selfie con due orecchini della Ecclestone e suo figlio Emil Savastru, che aveva affittato con Airbnb l’alloggio per la banda nei giorni di metà dicembre 2019. Mester giurò di essere solo una escort ingaggiata da un cliente gentile per una vacanza ben pagata nella capitale inglese (quegli orecchini, disse, erano un suo regalo). E in effetti ripartì dalla capitale inglese assieme a Vukovic-Lindsey, che poi si rifugiò in Serbia con il bottino mai più ricomparso.

mail: mario.consani@ilgiorno.net

 

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