Frode informatica e riciclaggio di criptovalute: presa banda internazionale di truffatori. Ecco cos’è il rip deal

Operazione della Polizia postale: un arresto e sequestrati centinaia di miglia di euro in criptovalute

L'operazione è stata condotta dalla Polizia Postale

L'operazione è stata condotta dalla Polizia Postale

Milano, 31 maggio 2024 – Frodi informatiche e riciclaggio online di criptovaluta: un  arresto e 12 perquisizioni domiciliari e informatiche, con il sequestro di numerosi dispositivi elettronici e di centinaia di migliaia di euro in criptovaluta sono a ora il risultato di un'indagine, coordinata dalla Procura di Milano e condotta in Italia dagli operatori della Polizia di Stato del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lombardia sulla base della querela di due giovani imprenditori milanesi

L'inchiesta ha fatto emergere una rete transnazionale (con basi in Italia, Francia e Romania) dedita a frodi informatiche e riciclaggio online di criptovaluta.Lavorando con i colleghi portoghesi e avvalendosi del supporto degli specialisti di Europol, gli investigatori della Polizia Postale sono riusciti a ricostruire un network che ha fatto vittime in tutta Europa con il "Rip deal" (un complesso e raggiro tecnico-informatico che colpisce operazioni di scambio di valuta digitale).

Fingendosi rappresentanti di un fondo di investimento internazionale, gli indagati proponevano, alle vittime accordi economici per finanziare le loro attività imprenditoriali in fase di start-up durante incontri "d'affari" sempre organizzati presso ristoranti o hotel di lusso. Chiedevano una solida garanzia che poi spariva. 

Le attività in Italia hanno interessato le città di Milano, Monza, Lodi, Roma, Torino, Cagliari e Nuoro.

Le indagini internazionali hanno consentito di ricostruire i singoli ruoli dei numerosi appartenenti all'associazione: quelli che adescavano e incontravano le vittime, originari dei Balcani e per lo più residenti in Francia, quelli che si sono occupati di riciclare la criptovaluta sono in prevalenza asiatici, ma con dimora in Italia. Le vittime sono austriache, portoghesi, rumene, spagnole, svizzere e italiane.