Francesco, a Barcellona con la figlia: "Stessi problemi, case a prezzi record"

Il manager del colosso farmaceutico e l’esperienza in Spagna: per ora sto bene qui, non escludo un ritorno

Francesco Oggionni sei anni fa ha lasciato Milano, alla volta di Barcellona. In Spagna è proseguita la sua carriera, fino a diventare responsabile a livello globale dei servizi dati del colosso del farmaco Sanofi. È uno dei milanesi con un’alta formazione che hanno fatto la scelta professionale di trasferirsi all’estero, scegliendo di partire seguendo nuove opportunità.

Oggionni, come si è svolto il suo percorso?

"Ho sempre lavorato in aziende farmaceutiche, e sono sempre stato abituato a spostarmi. Quando vivevo in Lombardia lavoravo per Novartis e quasi ogni settimana andavo a Basilea. A un certo punto della mia carriera ho ricevuto una proposta da parte di Sanofi, che era intenzionata ad aprire una struttura a Barcellona per gestire dalla Spagna la parte dati e It. Ho accettato e abbiamo deciso di trasferirci, iniziando questa nuova esperienza. Da qui gestisco un team di persone che lavorano anche negli Stati Uniti, in Germania o in Ungheria".

Ha portato anche i figli in Spagna?

"Ho quattro figlie. Tre sono già grandi e sono rimaste in Italia. la quarta, invece, all’epoca aveva solo un anno e mezzo e ovviamente è venuta con noi. Sta frequentando le scuole in Spagna, parla italiano, spagnolo, catalano e inglese. Io ho trascorso parte della mia infanzia e adolescenza all’estero, nel Regno Unito e in Belgio, e penso che anche per lei sia importante un’esperienza in un Paese straniero, imparare le lingue, crescere a contatto con culture diverse".

Vede il suo futuro in Spagna o potrebbe tornare in Italia?

"Per ora restiamo qui, non escludo in futuro un rientro in Italia, anche per stare vicino ai miei genitori. Ormai a livello europeo si può lavorare ovunque, gli spostamenti sono agevoli e lo smart working ha i suoi vantaggi".

A Milano si discute sul costo della vita, e in particolare della casa. È lo stesso a Barcellona?

"A Barcellona ci sono gli stessi problemi, è la città più cara in Spagna e le case hanno prezzi proibitivi, che scendono spostandosi fuori dall’area urbana. Anche noi viviamo in affitto da sei anni, trovare casa a prezzi abbordabili è difficile. Costa meno rispetto a Milano, invece, la parte ludica, come ad esempio i pranzi o le cene al ristorante. Ma, in generale, Barcellona non è una città economica".

Andrea Gianni