Fontana invita Papa Francesco in Lombardia: "Luce dopo le tenebre dell'emergenza Covid"

Il governatore ha incontrato il Pontefice: "Ci aiuti a consolare il nostro dolore. È stata una prova umanamente dura, pesante, inaspettata"

L'incontro in Vaticano tra Papa Bergolio e il governatore Fontana

L'incontro in Vaticano tra Papa Bergolio e il governatore Fontana

Milano, 20 giugno 2020 - Sono passati quasi tre mesi da quella drammatica notte del 21 febbraio, quando a Codogno si individuò il "paziente 1" della pandemia che ha fatto sprofondare l'Italia e in particolare la Lombardia nei giorni bui dell'emergenza Covid-19. Dopo il lockdown e i momenti più cupi della diffusione del coronavirus in regione oggi la situazione è in miglioramento, soprattutto per quanto concerne la pressione sugli ospedali lombardi. Stamani il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha guidato la delegazione della Regione Lombardia che ha incontrato, alla Città del VaticanoPapa Francesco. La delegazione era composta da rappresentanti del settore sanitario regionale e internazionale, delle associazioni di volontariato, della Protezione civile, degli Alpini e della Regione Lombardia. Come sottolineato da Papa Francesco medici e infermieri, "silenziosi artigiani della cultura della prossimità e della tenerezza", sono stati per i pazienti come "angeli" durante l'emergenza. Papa Bergoglio ha sottolineato come "nel turbine di un'epidemia con effetti sconvolgenti e inaspettati, la presenza affidabile e generosa del personale medico e paramedico" abbia "costituito il punto di riferimento sicuro, prima di tutto per i malati, ma in maniera davvero speciale per i familiari". 

Fontana ha rivolto un messaggio al Pontefice: ''Oggi ho l'onore di presentare al suo cospetto le persone che hanno affrontato insieme a me l'emergenza sanitaria. Sono uomini e donne che hanno donato il proprio lavoro, tempo e professionalità per aiutare altrettanti uomini e donne, sconvolti da una malattia inattesa e imprevedibile" ha detto Fontana. "Arriviamo al termine di uno dei momenti più difficili della nostra vita: abbiamo perso nonni, genitori, figli, amici, parenti. Non abbiamo potuto seppellirli pregando - continua Fontana - non abbiamo potuto tenere la mano dei nostri cari mentre tornavano al Padre. È stata una prova così umanamente dura, così pesante, così inaspettata, e parlo da uomo prima che da governatore, che più volte mi sono trovato a boccheggiare alla ricerca di un'aria che parlasse di speranza, che mi desse un segnale, non solo a parole, che ce l'avremmo fatta". 

"Il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso che ci ha rivolto nella visita a Codogno del 2 giugno scorso, ha elogiato e ringraziato i cittadini lombardi per la dignità e la responsabilità dimostrata durante l'emergenza. Sono certo che la Lombardia non ce l'avrebbe fatta senza i tanti vescovi e i sacerdoti che in prima fila, ogni giorno, hanno sostenuto con la preghiera e le azioni concrete il lavoro di medici e infermieri, offrendo un aiuto tangibile ai nuovi poveri generati dalla pandemia. La guerra al virus è stata una lotta psicologica prima che sanitaria. Il deserto delle nostre strade contrastava con le corsie piene e i pronto soccorso sempre più affollati. Siamo qui, Santità, per 'ripartire'".

"La Lombardia è una terra operosa che si dovrà preparare ad affrontare una crisi economica profonda, generata dall'emergenza sanitaria. Alle istituzioni è richiesto, ora, uno sforzo enorme affinché non si generino nuove povertà ed emarginazioni. Il Suo pontificato ci insegna, ogni giorno, che nessuno deve rimanere indietro; nessuno essere dimenticato.La visita di oggi rappresenta dunque uno spartiacque nella difficile situazione di emergenza sanitaria finora vissuta dalla Lombardia".

Fontana ha infine rivolto un invito a Papa Francesco: "Quel popolo sarebbe, Padre Santo, enormemente grato se potesse ascoltare dalla Sua viva voce parole di preghiera, conforto e di speranza. Mi permetto pertanto di invitarLa in Lombardia, affinché possa portare consolazione alle famiglie delle vittime e ai tanti malati che hanno sofferto in questi mesi. Le immagini dei volti stravolti dei nostri infermieri e medici, dei pazienti intubati in terapia intensiva, dei camion dei militari che trasportavano vite spente, sono impresse nella nostra memoria. La Sua visita in Lombardia sarebbe, per tutti noi, luce contro le tenebre che ci hanno avvolto in questi mesi. Consoli il nostro dolore, il dolore che ci ha fatto scoprire fragili ma vivi, umani, fratelli. Ci benedica Padre e grazie, a nome dei cittadini della Lombardia, per averci accolto quest'oggi". Papa Bergoglio era stato in Lombardia nel marzo del 2016, tra Milano e Monza. 

"Il Papa è stato straordinario ha ringraziato tutti noi per come abbiamo affrontato la più grande emergenza sanitaria che ha sconvolto l'Italia dal dopo guerra ad oggi". Lo scrive oggi pomeriggio sulla sua pagina Facebook l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, raccontando della delegazione lombarda ricevuta in udienza da Papa Francesco in Vaticano. Parlando di una "giornata ricca di intense emozioni", Gallera riferisce anche della sua esperienza personale: "La sofferenza che ho vissuto in questi mesi, le cicatrici che si sono fermate dentro di me per tutto il dolore che ho visto e per i troppi fragili spazzati via dal coronavirus oggi nelle parole e nella vicinanza del Papa hanno trovato un momento di intenso ed emozionante conforto".

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