Flotta aerea per arginare i roghi boschivi

Achille

Colombo Clerici*

Incendi boschivi. La stagione estiva 2021 per l’Italia è stata particolarmente devastante. Secondo i dati EFFIS-sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi che monitora il fenomeno dallo spazio utilizzando i satelliti del sistema europeo Copernicus, sono andati in fumo circa 160mila ettari di territorio, quattro volte la media di quanto bruciato fra il 2008 ed il 2020. Una superficie grande quanto l’intera provincia di Milano. Il 2021 è stata la seconda peggiore stagione di incendi nell’Unione Europea da quando, nel 2000, sono iniziate le registrazioni Effis. Nei 39 Paesi dell’area paneuropea sono bruciati 1.113.500 ettari. Nella triste classifica l’Italia è seconda, dopo la Turchia (206.000 ettari). Il timore degli esperti è che, date le particolari condizioni climatiche di quest’anno caratterizzate da caldo torrido e da una prolungata siccità, il numero e la vastità degli incendi saranno superiori a quelli dello scorso anno. Perciò da metà giugno la Commissione europea ha messo in campo una flotta di aerei antincendio per aiutare i Paesi europei a contrastare gli incendi boschivi e della vegetazione in genere durante la stagione più critica. La flotta fa parte di rescEU, una riserva di risorse per far fronte alle emergenze. Quest’estate, 12 aerei e 1 elicottero antincendio sono pronti a essere dispiegati da Croazia, Francia, Grecia, Italia, Spagna e Svezia in caso di incendi che richiedano una risposta europea comune qualora i singoli Paesi colpiti non siano in grado di far fronte all’emergenza con i propri mezzi. L’ha spiegato Il Commissario per la Gestione delle crisi Janez Lenarčič: “L’anno scorso abbiamo assistito alla seconda peggiore stagione di sempre in termini di incendi boschivi nell’UE, che ci ha ricordato in modo doloroso l’effetto devastante di questi roghi sulla vita degli europei. È operativa l’intera flotta rescEU dell’Unione che garantisce un livello di protezione supplementare per vite umane, mezzi di sussistenza e ambiente. Tale risultato non sarebbe stato possibile senza la cooperazione di Croazia, Francia, Grecia, Italia, Spagna e Svezia, i Paesi che ospitano i velivoli.”

L’Ue ha inoltre creato il pool europeo di protezione civile per disporre di un numero critico di unità immediatamente disponibili che consentano una risposta collettiva più forte e coerente.

*Presidente Assoedilizia

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