REDAZIONE MILANO

Ferri: "Io non contavo nulla"

L’ex presidente di Aria spa sentito come teste nella vicenda dei camici forniti dalla Dama

Era il presidente, ma in pratica non contava nulla. Francesco Ferri, ex numero uno della centrale acquisti della Regione Lombardia, è stato sentito ieri pomeriggio per un paio d’ore come teste dai pm milanesi che indagano sulla vicenda dei camici. Ferri ha fornito ai magistrati un quadro della gestione di Aria spa e in particolare dell’affidamento della fornitura da oltre mezzo milione di euro di camici e altri “dpi“ a Dama spa, la società di Andrea Dini cognato del presidente lombardo Attilio Fontana. E ha parlato dei vari rapporti che ha avuto con i protagonisti della vicenda.

I pm Luigi Furno e Carlo Scalas, che coordinano l’inchiesta con il loro collega Paolo Filippini e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, hanno chiesto conto a Ferri di alcuni dettagli e precisazioni alla luce, in particolare, di conversazioni acquisite dalle intercettazioni agli atti dell’inchiesta, L’ex presidente avrebbe chiarito che non ha avuto alcun ruolo operativo nella vicenda dei camici, ma ha potuto ricostruire vari elementi della gestione dell’affidamento della fornitura poi trasformata in donazione.

Lui e i membri del cda, ha ripetuto, non avrebbero avuto alcun peso nella gestione della faccenda. Ferri, stando sempre all’audizione, sarebbe sì stato informato dei vari passaggi, ma il vero ruolo operativo l’avrebbe avuto Filippo Bongiovanni, l’allora dg di Aria e tra gli indagati nell’inchiesta. L’ex presidente di Aria era già stato sentito a luglio, quando era ancora al vertice della centrale acquisti. A fine settembre, però, nell’indagine era stato acquisito, attraverso una ricerca per parole chiave, il contenuto delle chat dei telefoni di Roberta Dini, moglie di Fontana e sorella di Andrea, e tra gli altri anche dell’assessore Raffaele Cattaneo, del capo della segreteria della presidenza della Regione, Giulia Martinelli, e di altre persone dello staff regionale.

Stando all’inchiesta, Dama spa ricevette in aprile da Aria la commessa per 513mila euro, che poi a maggio venne trasformata in parziale donazione quando emerse il conflitto di interessi. in capo al presidente della Lombardia. Quattro sono gli indagati per frode in pubbliche forniture: oltre a Fontana e Andrea Dini, anche Bongiovanni (questi ultimi due accusati anche di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente) e una funzionaria di Aria spa.