San Donato Milanese (Milano) – Davide ha spento la sua prima candelina. Dicembre, il mese delle feste, è iniziato con un compleanno speciale in casa Baez. Il numero 1 sulla torta al cioccolato, la foto in braccio a papà Leonardo, 41 anni, origini ecuadoriane. “Sono qui da quando ne avevo 18: mi sento milanese”. Mamma Letizia di anni ne ha 37. Nel 2013 ha avuto Caterina, 11 anni, la più grande di cinque figli. “Poi sono arrivati Michele (2016), Giovanni Paolo (2018), Pietro (2021) e Davide: ogni volta ho sentito la magia di diventare padre”. Letizia va oltre: “Non mi sento in una famiglia numerosa, se dovesse arrivare il sesto figlio lo accoglieremmo con gioia”.
Lei, milanese, medico. Lui, operatore tecnico delle telecomunicazioni, regola le frequenze delle connessioni internet. “Ci siamo conosciuti in parrocchia, incontrati nel 2005 e sposati nel 2012”, dicono mentre iniziano a preparare il loro Natale nell’appartamento di un condominio con l’ascensore esterno di San Donato Milanese. “L’albero, come ogni anno, è stato addobbato nel giorno di Sant’Ambrogio. La festa dell’Immacolata la dedichiamo al presepe”. Ognuno dà il proprio contributo: “Vede? Natale racconta il “dolce caos“ con cui mi piace presentare la nostra famiglia”, sorride Leonardo.
Qui, alla vigilia, nel tardo pomeriggio, la famiglia si ritrova per iniziare il suo Natale. “Si spengono le luci e tutti insieme mettiamo Gesù Bambino nella grotta – racconta mamma Letizia –. Il più grande porta la candela, poi arriva il momento delle canzoni. È una ricorrenza molto sentita a casa nostra”. Alle 19 l’attesa continua a casa dei genitori di Leonardo, “con i miei fratelli che hanno 2 e 3 figli: è una tradizione che risente dell’influenza americana molto forte in Ecuador. Ci si ritrova in famiglia e si aspetta Babbo Natale: mia nonna piangeva di allegria”. Le letterine si sono ridotte a tre. “Caterina e Michele sanno che i regali arrivano da mamma e papà. Ce li chiedono, ma con misura: sanno che dobbiamo stare attenti nelle spese. Ma non c’è neppure bisogno di dirlo: crescere in una famiglia numerosa aiuta a credere nella condivisione”.
“L’altro giorno – racconta papà Leonardo – al supermercato il mio secondo cercava una moneta da dare a un povero, Caterina voleva lasciare una scatola di pasta e un succo di frutta a chi viveva lungo la strada. Nel nostro Natale ci sono meno regali, ma più condivisione”. “Non solo a Natale – aggiunge Letizia –. Posso dire di non comprare vestiti da tempo: i figli se li passano, molte mamme con un solo figlio ce li portano perché non servono più. E nessuno va in giro con i buchi”. Le difficoltà ci sono: “Abbiamo un mutuo, ma se a inizio mese pensassimo ai conti saremmo sempre in deficit. Basta una multa, un imprevisto a far saltare il saldo. Credo molto nella provvidenza. Viviamo alla giornata e ce l’abbiamo sempre fatta”.