
La pagina del Giorno che annunciava il crac dello storico locale in centro
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Milano - Ennesima puntata del processo all’ex titolare del Bar Taveggia, il sessantenne libanese Roland El Hokayem. A breve si terrà infatti il terzo Appello per l’uomo che, insieme al fratello Simon, avrebbe portato lo storico locale di via Visconti di Modrone al fallimento il 12 febbraio 2006. Ieri sono state rese note le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha parzialmente accolto le istanze presentate dai legali dell’imprenditore, disponendo così un nuovo giudizio di secondo grado per ricalcolare la pena per El Hokayem; da quanto si legge, la pena che ne verrà fuori sarà quasi certamente inferiore ai 2 anni e 8 mesi comminati nel settembre 2019. Per quanto riguarda invece le responsabilità del crac, gli ermellini hanno invece sancito definitivamente la colpevolezza del libanese per la bancarotta documentale della società proprietaria dell’insegna a due passi da piazza San Babila; di contro, è stata pure confermata l’assoluzione per l’accusa di aver distratto soldi appartenenti alla srl Pasticceria Taveggia
Per chi non la ricordi, ripercorriamo brevemente la storia del bar ubicato dal 1930 quasi all’angolo con via Battisti. Dal 1981 al 1997, il locale viene gestito dalla famiglia Sangalli. Nel 1998 , tutto finisce in mano alla portoghese Limerick, guidata dall’uomo d’affari mediorientale Roland El Hokayem, che si autodefinisce "neurochirurgo di fama internazionale". Da quel momento, inizia il vorticoso giro di sostituzioni societarie: prima la Hih Holding Ltd, che cambia nome in Royal Private Equity Ltd e che controlla la Royal International Investments Aps; poi Oak Lounge Bar Milano srl, Oak Italiana srl, Oak Management ed Edildomus, fino ad arrivare al Taveggia.
Un sistema messo in piedi con un unico obiettivo, secondo le accuse: depauperare le società "sia attraverso prelievi indebiti di somme sia operando la cessione dell’azienda – e dei beni di cui si componeva, nonché del marchio – da una società all’altra, man mano che le stesse si succedevano nella proprietà e nella gestione del locale". Totale dei soldi spariti nel nulla: 10 milioni di euro, secondo le stime dei magistrati. Nel maggio 2009, ai fratelli El Hokayem vengono sequestrati 800mila euro. L’anno dopo, ecco le prime condanne: pena di 3 anni di reclusione in abbreviato per Roland, poi ridotta a 2 anni e 8 mesi dopo il primo rinvio disposto dalla Cassazione. Ora è arrivato il secondo rinvio. Si torna in aula.