Lavori non pagati a Palazzo Italia, sarà Expo spa a risarcire le hostess

Accordo ieri in Prefettura, soddisfatti i sindacati e l’assessore Tajani di Cosimo Fiorenzani

SCANDALO Per una questione di scatole societarie  alcuni lavoratori di Palazzo Italia erano rimasti senza stipendio

SCANDALO Per una questione di scatole societarie alcuni lavoratori di Palazzo Italia erano rimasti senza stipendio

Milano, 6 settembre 2015 - Sarà Expo Spa a versare gli stipendi non pagati di giugno a circa cento hostess e steward di Palazzo Italia. Ieri in prefettura è stato raggiunto un accordo: «Expo 2015 spa - dicono Cgil, Cisl e Uil - in base ai protocolli sindacali in essere si è assunta l’onere del salario non corrisposto, rinviando ad altri contesti la complessa vicenda della effettiva titolarità del credito vantato dai dipendenti». Nei giorni scorsi c’erano stati incontri tra i sindacati, i rappresentanti di Expo spa e l’assessore al lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani. I sindacati parlano anche di «scandalosa gestione della commessa» e di «intricata vicenda di scatole societarie che si sono avvicendate sulla gestione dei contratti». Società titolari dei contratti che non si sono presentate all’incontro di ieri.

La situazione che ha portato al mancato pagamento è piuttosto complessa. Alla fine del 2014 Expo aggiudica dopo una gara di appalto il servizio di coordinamento, progettazione, organizzazione, realizzazione di eventi e attività connesse per Padiglione Italia alla Jec (J Events & communication) di Torino, che guida un raggruppamento temporaneo di imprese. Ma, come ci si avvicina all’inizio del primo maggio, non mancano le difficoltà e per quanto riguarda i lavoratori viene chiamata Manpower, che si è occupata di tutti i reclutamenti per Expo. Dopo un mese di rodaggio, però, ecco tornare di nuovo la Jec. E sta proprio qui l’inghippo che blocca il pagamento della mensilità a hostess e steward.

L’azienda dopo qualche giorno affida a sua volta l’incarico di gestire parte del personale di Padiglione Italia a un’altra società, The Kay, che ha un capitale sociale di soli 10mila euro ed è stata registrata il 18 maggio 2015, pochi giorni prima di ricevere l’incarico. Expo spa però non riconosce il passaggio di consegne: The Kay a sua volta ricorre al Tar (il 17 settembre ci sarà l’udienza collegiale). L’incarico, quindi, dura solo un mese perché a luglio l’Arca, la centrale acquisti della Regione Lombardia, affida la gestione degli eventi allo studio Ega che si rivolge a Manpower per i lavoratori. Ed è proprio il mese della gestione di The Kay a risultare non pagato, mentre i lavoratori non ricevono risposta ai solleciti fatti nelle ultime settimane. Expo spa, poi, fa sapere che non interviene pagando la società The Kay perché rischierebbe l’alt dell’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Ma ieri è stato raggiunto l’accordo: Expo spa pagherà il dovuto ai lavoratori, per poi rifarsi sulle società titolari successivamente. 

di Cosimo Fiorenzani

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