
Raffaele Rullo e Antonietta Biancaniello
Milano, 3 luglio 2018 - Una coppia diabolica. Complice in tutto. Nell’omicidio dell’ex calciatore Andrea La Rosa. Nell’associazione a delinquere finalizzata alle frodi assicurative. E pure, è emerso ieri pomeriggio, nel tentato omicidio della moglie del primo e nuora del secondo. Raffaele Rullo e Antonietta Biancaniello, figlio e madre descritti come spietati e calcolatori assassini nell’avviso di chiusura delle indagini sulla brutale uccisione dell’ex calciatore 35enne.
Proprio in quel provvedimento, firmato dal pm Eugenio Fusco, viene ricostruito il piano inquietante messo a punto (e per fortuna realizzato a metà) dal 35enne, con l’aiuto decisivo della mamma 59enne, per far fuori la moglie e incassare il premio da 150mila euro della polizza assicurativa. Rullo, stando agli approfondimenti dei carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova, pianifica tutto nei dettagli. Al mattino, l’uomo invita la Biancaniello a raggiungerlo a casa sua, a Seveso; e negli stessi minuti convince i suoceri a non recarsi in quell’abitazione, come facevano di consueto, accampando una scusa banale. L’obiettivo è chiaro: avere libertà di manovra per compiere il delitto premeditato. L’omicidio camuffato da suicidio va in scena qualche ora dopo. Rullo somministra alla consorte una sostanza sedativa acquistata, si scoprirà dopo, con una ricetta medica falsa intestata al padre deceduto; poi ne incide i polsi, come a simulare un atto autolesionistico. Qualche tempo dopo, è la Biancaniello a chiamare il 112 per segnalare il ritrovamento del cadavere. Peccato per loro che la donna non sia morta, nonostante i ripetuti tentativi di ammazzarla.
Sono i carabinieri intervenuti sul posto ad accorgersene: i militari notano dei flebili movimenti dell’addome e capiscono che ci sono ancora speranze di tenere in vita la vittima. I sanitari del 118 arrivano giusto in tempo: la donna viene ricoverata d’urgenza in ospedale, si salva. Passano i giorni, ma di denunce non ne arrivano: segno che la vittima si è fidata della versione raccontata da Rullo, non ricordando quasi nulla di quella giornata annebbiata dagli effetti del farmaco. La verità è venuta fuori a distanza di otto mesi. Una verità drammatica. Drammatica come la fine di La Rosa, sepolto vivo all’interno di un fusto e cosparso di acido cloridrico.