
'Metamorphosis' di Paolo Rossetto
Milano, 2 aprile 2015 - Le festività pasquali sono un momento di riposo, ma possono essere l'occasione ideale per visitare una mostra o assistere ad una proiezione. Un momento da trascorrere soli o in gruppo, ma sempre in compagnia dell'offerta culturale che la Città Metropolitana di Milano mette a disposizione dei cittadini nei giorni festivi. Dalle fotografie di Robert Capa, alla mostra personale di Paolo Rossetto, al ciclo di proiezioni dedicate a Luca Ronconi, al Museo della fotografia di Cinisello ed al suo patrimonio artistico, le occasioni sono numerose e tutte rese accessibili anche nei giorni di festa per offrire a chi trascorrerà la Pasqua a Milano una alternativa culturale di grande valore.
LE MOSTRE -
'Robert Capa in Italia' 1943-1944, fino al 26 aprile 2015. Spazio Oberdan. Orari: 10-19.30, aperta il giorno di Pasqua e il lunedì dell’Angelo. Ingressi € 8,00 intero - € 6,50 ridotto - € 3,50 ridotto speciale. Prenotazioni al numero 0277406300. A settanta anni di distanza, la mostra racconta lo sbarco degli Alleati in Italia con una selezione di fotografie provenienti dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata a Budapest e acquisita dal Museo Nazionale Ungherese tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. Esiliato dall’Ungheria nel 1931, Robert Capa inizia la sua attività di fotoreporter a Berlino e diventa famoso per le sue fotografie scattate durante la guerra civile spagnola tra il 1936 il 1939. Quando arriva in Italia come corrispondente di guerra, ritrae la vita dei soldati e dei civili, dallo sbarco in Sicilia fino ad Anzio: un viaggio fotografico, con scatti che vanno dal luglio 1943 al febbraio 1944 per rivelare, con un’umanità priva di retorica, le tante facce della guerra spingendosi fin dentro il cuore del conflitto. Le immagini colpiscono ancora oggi per la loro immediatezza e per l’empatia che scatenano in chi le guarda. Le settantotto fotografie esposte a Spazio Oberdan mostrano una guerra fatta di gente comune, di piccoli paesi uguali in tutto il mondo ridotti in macerie, di soldati e civili, vittime di una stessa strage. L’obiettivo di Robert Capa tratta tutti con la stessa solidarietà, fermando la paura, l’attesa, l’attimo prima dello sparo, il riposo, la speranza.
'Metamorphosis', mostra personale di Paolo Rossetto fino al 7 aprile allo Spazio Oberdan. Orari: 10-19.30 Si tratta di una serie di opere dedicate al profondo e accorato dialogo tra uomo e natura. Attraverso una quindicina di opere, anche di grandi dimensioni, realizzate con tecnica mista (olio, bitume, pigmenti naturali, grafite, gesso, acrilico, resine naturali), Rossetto cerca di rappresentare il surreale, il sogno, l’inconscio. Con la sua pittura surrealista, dipinta su legno con tecniche antiche e moderne, esprime questo dialogo continuo tra uomo e natura sottolineando la realtà umana nelle sue svariate forme. L’uomo si dimentica di fare parte della natura, natura da cui esso è chiamato. Circondati dalla natura siamo natura ed è questo il mondo che ispira l'artista. Al centro delle sue opere vi è l’albero: espressione della vita e della morte, della nascita e del declino. Dall’albero della vita nasce sempre una donna; la donna che partorisce e custodisce la vita, ma anche la donna che seduce, sensuale e giocosa. La natura e le figure sono lo scenario di ripetute metamorfosi fermate in istanti diversi del loro lento divenire. Questo legame affascina da sempre l'artista.
LE PROIEZIONI
Le proiezioni previste alla Sala Alda Merini dello Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto 2, Milano), a cura della Fondazione Cineteca Italiana, in cui spiccano: un doveroso, sentito omaggio a Luca Ronconi, maestro della scena teatrale contemporanea, italiana e internazionale, appena scomparso, con un film di Jacopo Quadri, La scuola d’estate; una breve ma preziosa retrospettiva che prevede due documentari e un film inediti in Italia dedicati al leggendario fotografo ebreo ungherese Robert Capa; la ripresa di un piccolo grande film candidato islandese all’Oscar del miglior film straniero 2014, Of Horses and Men; il restauro di un film di Kieslowski presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Senza fine e, infine, una breve rassegna dedicata a Johann Sebastian Bach, di cui è da segnalare in particolare l’appuntamento del giorno di Pasquetta i cui ci sarà un incontro con il regista Francesco Leprino. Prezzi: Cinetessera annuale: € 6,00 - Biglietto d’ingresso: € 7,00/ € 5,50 con Cinetessera - spettacoli pomeridiani feriali: € 5,50/ € 3,50 con Cinetessera.
GIOVEDí 2 APRILE
h 17.00 Of Horses and Men (B. Erlingsson, 2013, 81’) v.o. sott. it.
h 19.00 Robert Capa: In Love and War (A. Makepeace, 2003, 90’) v.o. sott. it. La vicenda umana e artistica di Capa attraverso materiali d’archivio straordinari e interviste a familiari, amici e colleghi, come Henri Cartier-Bresson, con cui Capa fondò l’agenzia fotografica Magnum. Fra le testimonianze anche quella di Isabella Rossellini, che parla della breve storia d’amore fra il fotografo e la madre Ingrid Bergman.
h 21.15 Ricordo di Luca Ronconi: La scuola d’estate (J. Quadri, 2014, 87’) Luca Ronconi aveva scelto l’Umbria per creare uno spazio dove accogliere giovani attori e giovani attrici, e attivare un libero cortocircuito teatrale, svincolato da condizionamenti e scadenze produttive. A Santa Cristina, in una vecchia stalla ristrutturata, scopriamo il maestro in veste di vecchio bambino: nel gioco dei caratteri e nello scavo delle voci, alla ricerca delle pieghe segrete dei personaggi, in un affascinante scandaglio dei testi
VENERDÌ 3 APRILE
h 17.00 Ricordo di Luca Ronconi: La scuola d’estate (J. Quadri, 2014, 87’) Replica
h 19.00 Il mio nome è Bach (D. de Rivaz, 2003, 97’) v.o. sott. it. Anteprima Il film prende spunto da un episodio della lunga vita di Johann Sebastian Bach: nel 1747 il grande musicista è in visita a Potsdam dove il figlio di Carl Phillipp Emanuel Bach è compositore di corte. Il re di Prussia, Federico II, è un suonatore dilettante, ossessionato dalla musica, desiderosissimo di incontrare Bach padre. L’incontro sfocia in una sfida: il compositore è invitato a scrivere una fuga a sei voci partendo da un tema improvvisato dal re in persona al clavicembalo. Quel tema ha dato vita a un grande capolavoro, “L’offerta musicale”.
h 21.15 Senza fine (K. Kieslowski, 1984, 108’) v.o. sott. it. Polonia, 1982, il paese è sotto la legge marziale e Solidarnosc messo al bando. Ulla, traduttrice, perde improvvisamente il marito Antek, avvocato. Sopraffatta dal dolore, tenta di dimenticare attraverso il lavoro, il figlio, il sesso e l’ipnosi. Ma Antek continua ad appararirle. Intanto decide di aiutare il sindacalista Darek, uno dei clienti di suo marito, finito nei guai con la legge. Lo indirizza così all’avvocato Labrador, uomo anziano e disincantato che si darà da fare per sottrarre Darek a varie manipolazioni politiche.
SABATO 4 APRILE
h 14.30 Il mio nome è Bach (D. de Rivaz, 2003, 97’) v.o. sott. it. Anteprima
h 16.30 Ricordo di Luca Ronconi: La scuola d’estate (J. Quadri, 2014, 87’)
h 18.30 Of Horses and Men (B. Erlingsson, 2013, 81’) v.o. sott. it.
h 20.30 Solaris (Andrej Tarkovskij, 1972, 165’) v.o. sott. it.
DOMENICA 5 APRILE
h 15.00 Un piccolo monastero in Toscana (O. Iosseliani, 1988, 58’) Un’opera rara, un “film documento”che racconta a un tempo la giornata di cinque monaci agostiniani ritiratisi nel monastero di Castelnuovo dell'Abate, nei pressi di Montalcino, e la vita dei contadini del piccolo paese attiguo. I riti della liturgia cristiana si intrecciano con quelli del lavoro rurale, restituendo senza alcuna enfasi il senso del sacro dell’esistenza umana.
h 17.00 Il mio nome è Bach (D. de Rivaz, 2003, 97’) v.o. sott. it. Anteprima
h 19.00 Ricordo di Luca Ronconi: La scuola d’estate (J. Quadri, 2014, 87’)
h 21.00 Cronaca di Anna Magdalena Bach (J.-M. Straub, D. Huillet, 1967, 93’)
LUNEDì 6 APRILE
h 15.00 Ricordo di Luca Ronconi: La scuola d’estate (J. Quadri, 2014, 87’)
h 17.00 Sul nome B.A.C.H. – Contrappunti con l’Arte della fuga (F. Leprino, 2011, 115’) Un viaggio da Eisenbach a Lubecca sulle tracce di Bach dentro una delle opere musicali più emblematiche e assolute. L'Arte della Fuga, la vita, i luoghi, in un film caleidoscopico, con rielaborazioni dei contrappunti per 50 strumenti, con 5 improvvisazioni di Stefano Bollani. Al film hanno collaborato numerosi, autorevoli personaggi, tra i quali ricordiamo Bruno Ganz, Arnoldo Foà, Sonia Bergamasco, Ton Koopman, Douglas Hofstadter, Stefano Bollani, Quirino Principe, Alberto Basso. Il regista Francesco Leprino sarà presente in sala.
h 19.30 Senza fine (K. Kieslowski, 1984, 108’) v.o. sott. it.
h 21.30 The Journey (R. Capa, 1950, 25’) v.o. sott. it. Un film realizzato da Robert Capa e voluto dall’United Jewish Appeal per favorire la raccolta di fondi a favore dei sopravvissuti alla Shoah che, arrivati nel porto di Haifa, divengono cittadini israeliani.
L’Homme qui voulait croire à sa légende (Patrick Jeudy, 2004, 53’) v.o. sott. it. Un documentario davvero prezioso che affronta senza remore la questione della foto più celebre di Capa, quella del miliziano colpito a morte nella guerra di Spagna: la sua possibile, per alcuni probabile, falsità, o meglio non genuinità. E anche questo film propone interviste e immagini d’archivio straordinarie: si vedono fra gli altri, oltre a John Morris e allo stesso Robert Capa, la compagna Gerda Taro – come lui fotografa di guerra, morta tragicamente durante la guerra civile spagnola –, Ingrid Bergman, Clark Gable.
MARTEDÌ 7 APRILE
h 17.00 Dolce è la vita (M. Leigh, 1990, 95’)
h 19.00 Of Horses and Men (B. Erlingsson, 2013, 81’) v.o. sott. it.
h 21.00 Turner (M. Leigh, 2014, 150’)
MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA Villa Ghirlanda, Via Frova 10, Cinisello Balsamo per informazioni: tel. 02 6605661, mercoledì-venerdì 15-19 - sabato e domenica (inclusa Pasqua) 11-19 - chiuso il lunedi ,
VETRINETTA. Un progetto pubblico di Paolo Riolzi a cura di Matteo Balduzzi fino al 6 settembre 2015: Il Museo di Fotografia Contemporanea, in continuità con la sua attività decennale di ricerca e sperimentazione di innovative forme di dialogo con il territorio, presenta un nuovo progetto di arte pubblica dedicato alle vetrinette, elementi d'arredo che raccolgono, custodiscono e mettono in mostra gli affetti e le storie personali. Il progetto, realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariplo, vede la collaborazione dell'Associazione Marse e il sostegno degli Enti Fondatori del Mufoco: Città Metropolitana di Milano e Comune di Cinisello Il progetto si basa su uno specifico elemento di arredo - la vetrinetta, appunto - che raccoglie, custodisce e mostra all’interno delle abitazioni gli affetti personali o familiari dei proprietari e traccia in tal modo un’affascinante biografia dei ricordi e dei desideri.
RACCONTI PRIVATI. INTERNI 1967-1978. Fotografie di Mario Cresci fino al 6 settembre 2015 a cura di Roberta Valtorta . La mostra presenta una selezione di fotografie realizzate da Mario Cresci tra Tricarico e Barbarano Romano nel periodo 1967-1978, quando viveva in Basilicata. Si tratta di lavori nei quali l’identità dell’individuo e della comunità viene letta attraverso gli oggetti e gli arredi della casa. Mario Cresci è un indiscusso maestro della fotografia e del graphic design contemporaneo. La sua vasta opera, caratterizzata da una grande libertà di sperimentazione, vede intrecciarsi molti elementi: l’analisi della percezione visiva, la fotografia,il graphic design, il disegno, l’indagine antropologica, lo studio del paesaggio e dei luoghi dell’arte, l’installazione e l’opera site specific. Grande indagatore dei codici del linguaggio visivo e dei materiali e concetti dell’arte, ha sempre mediato la sua attività artistica con l’impegno didattico, condotto nel rispetto e nell’approfondimento della cultura del progetto. Il Museo di Fotografia Contemporanea conserva 280 fotografie dell’autore, che datano dalla metà degli anni Sessanta. Una parte delle opere in mostra è tratta dal Fondo Lanfranco Colombo (Regione Lombardia), una parte è stata gentilmente prestata dall’autore per questa occasione espositiva.