Evasi dal Beccaria di Milano, preso il quarto ragazzo. Tre ancora in fuga

Il 18enne rientrato nella struttura: "Volevo andare in comunità". Due minorenni saranno trasferiti nelle prossime ore. Don Burgio: "Tensione tra i detenuti"

Milano, 27 dicembre 2022 - Un altro ragazzo latitante fuggito il giorno di Natale dal carcere minorile "Cesare Beccaria" di Milano è stato rintracciato e riportato in istituto. Il giovane - marocchino di 17 anni - si trovava in piazza Marinai d'Italia a Sesto San Giovanni, quando è stato notato dai carabinieri. Fermato, è poi stato consegnato alla Polizia penitenziaria. All'appello ne mancano ora tre, italiani. 

Lo scorso 25 dicembre, in sette avevano trovato il modo di scappare, sembra approfittando dei lavori – in corso nell’istituto da lungo tempo – per rompere una protezione in legno già cedevole. Sei di loro pare siano saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso rispetto a quello che circonda l’istituto, un altro avrebbe invece utilizzato un lenzuolo per scavalcare la recinzione e allontanarsi. Tre giovani sono rientrati quasi subito nella struttura: due sono stati convinti a tornare al Beccaria dopo la mediazione della nonna e della sorella. Il terzo dopo aver parlato con i genitori. Oggi, 27 dicembre, il quarto. Intanto, in carcere, stando a quanto raccontato dal cappellano don Luigi Burgio, aleggia un clima di "tensione" per la paura dei "trasferimenti". Sette detenuti, autori della rivolta avvenuta dopo l'evasione, sono infatti stati spostati in altre carceri. Stesso destino toccherà, nelle prossime ore a due dei minorenni evasi. 

Quarto evaso preso dai carabinieri

Nella serata di oggi, 27 dicembre, i Carabinieri di Sesto San Giovanni hanno catturato il quarto dei sette evasi il giorno di Natale dal carcere Beccaria di Milano. Si tratta di un giovane marocchino di 17 anni.  I militari sono intervenuti in Piazza Marinai d’Italia a Sesto San Giovanni, a seguito di una segnalazione da parte di un cittadino pervenuta direttamente alla Centrale Operativa dei Carabinieri locale per la presenza di un gruppo di ragazzi che si intrattenevano con musica ad alto volume. Alla vista dei carabinieri, alcuni giovani hanno provato a scappare, ma sono stati fermati dai militari: uno di loro è stato identificato in uno degli evasi dall’Istituto Penitenziario Minorile di Milano. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, il 17enne verrà accompagnato nuovamente al Beccaria.

Evaso 18enne: "Volevo andare in comunità terapeutica"

È stato convalidato l'arresto per evasione di uno dei ragazzi ripresi dopo essere fuggito dal carcere Beccaria nel giorno di Natale. Il giovane maggiorenne è comparso davanti al giudice delle direttissima di Milano che ha disposto la custodia cautelare in carcere per l'episodio della fuga mentre il processo nel merito si terrà il 30 gennaio. Il ragazzo ha detto di essere evaso perché voleva "andare in una comunità terapeutica". Era al Beccaria perché accusato di alcune rapine per cui non è ancora concluso il procedimento. La misura cautelare per evasione emessa dal giudice delle direttissime scatterà se verranno meno quelle che hanno portato il ragazzo, maggiorenne da alcuni mesi, al Beccaria quando, ad aprile, fu arrestato con altri per rapine commesse da una banda giovanile attiva nella zona sud-ovest di Milano. Il gip dei minori, nell'ordinanza in cui aveva disposto la custodia al Beccaria per il ragazzo diciottenne nato a Milano di origine ecuadoriana, notava la trasformazione dei ragazzi della baby gang di cui lui faceva parte in "giovani adulti" che avevano cominciato, dopo i primi colpi, a maneggiare un coltello per minacciare le vittime e a diventare sempre più esosi nelle loro richieste ai rapinati.

Sette autori 'rivolta' trasferiti in altre carceri

L'evasione nel giorno di Natale è stata la scintilla che ha dato il via a proteste di altri giovani detenuti, che hanno incendiato alcuni materassi. Quindi l’allarme è stato doppio: per la fuga e per le fiamme che hanno reso necessario un intervento dei vigili del fuoco che hanno subito domato il rogo con più squadre. Quattro agenti di polizia penitenziaria sono stati soccorsi all’ospedale San Carlo per aver respirato fumo. Durante le operazioni di spegnimento, uno dei reparti è rimasto senza luce. Nei momenti di tensione non sono mancati insulti – rivolti a giornalisti, fotografi e cineoperatori – lanciati dalle finestre dell’istituto penale minorile. Stando a quanto si apprende da fonti del ministero della Giustizia, sette autori dei disordini sono stati trasferiti ieri: due sono a Catania, gli altri a Bari, Catanzaro, Potenza, Palermo e Caltanissetta. E saranno spostati anche i due minorenni evasi e poi rientrati in carcere: nelle prossime ore andranno rispettivamente all'istituto minorile di Acireale (Catania) e di Bari. L'unico dei tre maggiorenni finora rintracciati, invece, dopo un passaggio ieri al Beccaria, e' stato accompagnato in un carcere per adulti lombardo. 

Don Burgio: "Tensione in carcere"

E proprio la questione dei trasferimenti crea nervosismo tra i detenuti nell'istituto minorile Beccaria. Fra i ragazzi rimasti aleggia "un pò di tensione", ha spiegato all'Ansa il cappellano don Claudio Burgio. "Tutti temono i trasferimenti. Sono agitati, sbattono sulle sbarre, chiamano gli assistenti, cioè gli agenti, in continuazione per bisogni anche improbabili, sono provocatori a livello verbale", ha raccontato. Una situazione "esplosiva, un pò rientrata" già ieri. "Ieri alcuni mi hanno subito detto 'hai visto che siamo rimasti e abbiamo aiutato a mettere a posto?' per far capire che non assecondano queste 'cavolatè. Il giudizio che hanno su chi è andato via - ha aggiunto - è impietoso: li considerano dei bambini, immaturi".

Gli avvocati

Per il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, Vinicio Nardo, "il carcere è un'istituzione troppo ignorata per poter essere efficiente. Sette ragazzi in fuga non sono un grande problema, la risposta dello Stato, invece, se fatta unicamente di muri e di chiavi, quella sì rimarrà il problema da risolvere. L'Ordine prende così posizione sulla fuga dei sette ragazzi dal Carcere minorile Cesare Beccaria: e l'evasione da un carcere fa sempre rumore, con quella dal Beccaria di Milano siamo al parossismo delle suggestioni: per i lavori perennemente in corso, per la sorveglianza allentata, per la fuga di massa, per lo scombussolamento di chi è rimasto recluso". Il presidente degli avvocati milanesi invita a non farsi illusioni: "Il carcere è costrizione e dolore, e tale rimane soprattutto durante le festività, quando la naturale tensione verso la libertà diventa una lama rovente conficcata nella carne e per questo Nardo ricorda che l'Ordine è stato impegnato in questi anni e anche negli scorsi mesi "proprio su iniziative  per soluzioni alternative alla carcerazione e si è anche attivato su iniziative di sensibilizzazione sui problemi dei carcerati e ha firmato proprio questo mese un protocollo con gli altri Ordini Lombardi e le istituzioni per la prevenzione dei suicidi, che hanno raggiunto numeri allarmanti in questo 2022". 

Sopralluogo del Procuratore dei Minori

Il procuratore dei Minori di Milano, Ciro Cascone, ha effettuato un sopralluogo. "C'è il rischio che, se non si mandano le risorse, se non si presta massima attenzione la situazione possa degenerare facilmente - ha detto il magistrato - Sono ragazzi che vengono da storie difficili, traumatiche, da famiglie disgregate, bisogna fornire loro un approdo, un àncora di salvataggio, e non lasciarli in condizioni peggiori rispetto a come sono entrati". Famiglie che, però, in almeno due occasioni hanno convinto i ragazzi evasi a tornare al Beccaria. Gli evasi tornati sono stati messi in isolamento. Per loro, ultimata la fase istruttoria, è previsto un trasferimento, come già accaduto per i responsabili della 'rivoltà con tanto di incendi avvenuta alla notizia della fuga. 

Nordio: "Il Beccaria avrà un nuovo direttore"

Che i minori rappresentino un 'nervo scoperto' per il sistema Giustizia nel nostro Paese è testimoniato dalle parole del ministro Carlo Nordio: "Quanto successo nel carcere Beccaria di Milano è l'ultima spia di un crescente e allarmante disagio giovanile, di cui tutti, ciascuno nel proprio ruolo, siamo chiamati ad occuparci. Confido che gli interventi, attuati e programmati da parte del Ministero, possano contribuire a creare le migliori condizioni possibili perché non tornino più a delinquere i ragazzi ospiti degli istituti penali minorili", ha detto l'ex procuratore di Venezia. Nordio segue "con preoccupazione" gli sviluppi della situazione dopo l'evasione e proporrà "l'istituzione di un tavolo interministeriale sulla devianza giovanile". Ha anche assicurato che il Beccaria avrà non più un 'facente funzione' ma "un direttore a tempo pieno: dopo 25 anni dall'ultimo concorso, stanno terminando la formazione i 57 nuovi direttori di carceri entrati a settembre. Ed e' stato creato anche un ruolo specifico per i dirigenti penitenziari della giustizia minorile". 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro