
Il cantiere e la gru dove si è arrampicato l'uomo (Ansa/Paolo Salmoirago)
La scalata alla gru nel cantiere dell’ospedale. Il gesto plateale per chiedere permessi per uscire dai domiciliari, anche per poter incontrare la fidanzata. L'intervento della polizia e della giudice del Tribunale di Sorveglianza che si occupa del suo caso. Poi la decisione di scendere, tre ore dopo la salita.
L’allarme
L'episodio è avvenuto nella mattinata di mercoledì 26 giugno in via Sforza, nell’area dei lavori del Policlinico. L'allarme è scattato alle 8, quando gli operai si sono accorti della presenza di un uomo sulla gru. A quel punto, è partita la richiesta di aiuto al 112, che ha generato l'intervento degli agenti dell'Ufficio prevenzione generale della Questura.
Chi è
Sulla gru c'era un cinquantaquattrenne italiano, con precedenti per reati contro il patrimonio e ai domiciliari da febbraio nella sua abitazione di Cologno Monzese per resistenza a pubblico ufficiale (per aver aggredito gli addetti Atm in metropolitana).
Stando a quanto emerso, l’uomo è sparito da casa lunedì, tanto che i carabinieri della stazione locale lo hanno denunciato per evasione in stato di irreperibilità. Il cinquantaquattrenne è ricomparso lunedì mattina nel cantiere del Policlinico, inscenando la protesta e chiedendo di poter parlare con il magistrato del Tribunale di Sorveglianza che sta seguendo il suo caso.
Il suo obiettivo dichiarato: avere la possibilità di uscire di casa anche per incontrare la fidanzata. Pochi minuti dopo, è arrivata la dottoressa Carmela D'Elia, che ha instaurato un dialogo con l'uomo e insieme alla polizia è riuscita a convincerlo a mettere fine al blitz.
La discesa
A quel punto, il cinquantaquattrenne ha accettato di farsi imbracare dai vigili del fuoco per la discesa in sicurezza, avvenuta qualche minuto dopo le 11. Ovviamente, la sua condotta porterà a un aggravamento della misura cautelare; e di conseguenza l'uomo passerà dai domiciliari al carcere.