SIMONA BALLATORE e DANIELA SALERNO
Cronaca

Esplosione all'Eureco di Paderno: "Dieci anni volati: giustizia non è stata fatta"

Le testimonianze dei familiari delle quattro vittime della tragedia: "Morti sul lavoro, ma siamo stati abbandonati da tutti"

Soccorsi all'Eureco di Paderno

Paderno Dugnano (Milano), 4 novembre 2020 - Dieci anni fa l’inferno dell’Eureco. Un’esplosione nel piazzale dell’azienda di stoccaggio rifiuti di Paderno Dugnano travolse sette operai, uccidendone quattro: Harun Zeqiri, Sergio Scapolan, Salvatore Catalano e Leonard Shehu morirono uno dopo l’altro, dopo settimane e mesi di agonia.

"Miscelazioni non autorizzate": scrisse il giudice Antonella Bertoja nelle motivazioni della condanna in primo grado a carico dell’imprenditore, Giovanni Merlino. Pena confermata in appello, nel maggio del 2016 la Cassazione mise la parola fine, respingendo il ricorso presentato dal titolare, condannato a cinque anni di reclusione per omicidio colposo plurimo. Danno simbolico di 48mila euro (un euro ad abitante) riconosciuto al Comune di Paderno, che si era costituito parte civile, difeso dall’avvocato Federico Bonzi.

Dieci anni dopo, non ci saranno commemorazioni ai cancelli di via Mazzini e neppure in quel fazzoletto di terra dietro parco Borghetto dove gli alberi in memoria di Sergio, Harun, Salvo e Leonard sono ormai diventati alti. Restano quattro famiglie, distrutte, che non dimenticano. Restano i sopravvissuti. "Giustizia non è stata fatta", ricorda Azzurra Scapolan, che in quel rogo ha perso il papà Sergio. Aveva 21 anni, ora è mamma: "Mia figlia mi chiede sempre del nonno che non ha conosciuto e che avrebbe perso la testa per lei".

"Dieci anni volati in un soffio, così come la tua vita è volata via senza darci la possibilità di incrociare il nostro sguardo con il tuo e dirci in uno sguardo tutto quello che le parole non sanno tradurre", dice Rosalia Scapolan, rivolgendosi col cuore a Sergio: "Ciao fratello, e da lassù guida i nostri passi perché l’economia e gli egoismi non permettano più di passare sopra la vita delle persone".

Antonella Riunno era la compagna di Salvatore, si sarebbero dovuti sposare due settimane dopo quel maledetto 4 novembre, la loro piccola, Irma, aveva solo 9 anni. Ora è una donna, è appena diventata mamma. Rita, la moglie di Leonard, è tornata in Albania dopo l’incidente, per anni si sono sentite e fatte forza. "Non ci ha aiutato nessuno, siamo stati abbandonati da tutti - scuote la testa Antonella, che ha cercato di rifarsi una vita e ha aperto un negozio di fiori -. Erano quattro grandi lavoratori, non si risparmiavano mai. Sono morti sul lavoro. Quel lavoro che tanto hanno invocato in questi anni e che continuano a cercare anche i sopravvissuti".

«Sono trascorsi dieci anni da quella terribile tragedia - sottolinea il sindaco Ezio Casati -. È un anniversario importante che non possiamo celebrare con momenti di incontro e riflessione a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, ma tutti noi abbiamo il dovere di tenere sempre vivo il ricordo di quanto è accaduto. Rinnoviamo la nostra vicinanza alle famiglie alle quali niente e nessuno potrà restituire i loro cari - continua il primo cittadino -, dobbiamo fare memoria affinché tragedie simili non si ripetano. Il lavoro è dignità per tutti e noi dobbiamo prendercene cura, per noi e per gli altri".

"Il nostro impegno continua in difesa del diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro, un diritto sempre più messo in pericolo da politiche scellerate - ribadiscono dal Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco, nato dopo la tragedia -. Il nostro comitato insieme ad associazioni, cittadini e alcune forze politiche, ha messo in campo negli anni passati diverse iniziative contro l’apertura di un nuovo sito con la medesima attività nell’area ex Eureco, una scelta che oltre ad essere irrispettosa nei confronti delle vittime è irresponsabile, vista l’ubicazione vicina al canale Villoresi e alla superstrada Milano-Meda. Il nostro impegno continuerà nel monitorare lo sviluppo della vicenda e, per quanto possibile, continueremo a seguite la situazione degli ex lavoratori".