
Il rapper Emi lo Zio
Milano, 11 gennaio 2020 - Il vigile nel mirino non si accorse di nulla quella mattina. Una collega, invece, notò quel gruppo di persone che stava riprendendo la scena col cellulare: tra loro c’era anche Emiliano Ronchi alias Emi Lo Zio, ha messo a verbale l’agente della polizia locale. Il particolare emerge dalle motivazioni della sentenza con cui il 12 dicembre il rapper, membro della Dogo Gang, è stato condannato a una pena pecuniaria di 800 euro per aver diffamato un ghisa insultandolo in un video pubblicato sul suo profilo Facebook.
Come raccontato dal Giorno, l’episodio "incriminato" andò in scena il 14 novembre 2017, in occasione della visita a Milano del capo dello Stato Sergio Mattarella: il vigile, in servizio ai Bastioni di Porta Nuova in vista del passaggio del corteo presidenziale, chiese al conducente di un’auto ferma vicino al marciapiedi col motore acceso di spostare la macchina; l’uomo "chiese di poter aspettare qualche minuto in quanto era in attesa di un amico che si era recato presso un vicino esercizio commerciale", ma il vigile fu irremovibile. Tutto finito? No, perché a quel punto si avvicinò "un secondo uomo, evidentemente stizzito", la ricostruzione della vigilessa. "Poco dopo, mentre era in transito il corteo del Presidente – ha riassunto il giudice Chiara Valori – ella ha visto alcune persone che riprendevano la scena con il cellulare e, fra queste, anche l’individuo a piedi che poco prima aveva protestato con il collega".
Quella persona, per l’agente, era Emiliano Ronchi, che dal canto suo ha provato a difendersi dicendo che non fu lui a girare il filmato tantomeno a postarlo sui social. La conclusione del giudice è stata un’altra: "Se Ronchi è stato l’autore della ripresa e se a Ronchi è intestato il profilo Facebook su cui lo stesso è stato caricato dopo poche ore, è evidente che, a prescindere dalla certificazione dell’autenticità (che il rapper ha sostenuto in una lettera di aver richiesto e ottenuto solo dopo i fatti, ndr), la condotta deve essere allo stesso iscritta". Il legale di "Emi Lo Zio", l’avvocato Niccolò Vecchioni, ha già fatto sapere che proporrà appello.