Milano – “Milano è la città nella quale non si finisce mai di imparare”: Elisabetta Dami, autrice di libri per ragazzi, è la “mamma di Geronimo Stilton”, il topo-giornalista che parla 50 lingue e che con le sue avventure ha conquistato oltre 180 milioni di lettori in tutto il mondo.
Ci porta in viaggio nella città di Elisabetta-bambina?
“Milano è la mia città del cuore: ci sono nata, ci vivo e lavoro. Partirei da via Unione: qui mia zia Carla aveva un negozio di orologi. Mi portava tutte le domeniche in piazza Duomo a dare da mangiare ai piccioni. Parlava in milanese, zia Carla, ho imparato da lei tutti i modi di dire. Ofelè fa el to mesté: pasticciere fai il tuo mestiere. Impara a fare bene una cosa, impegnati. Detto sempre valido. Mia zia si era diplomata in Ragioneria, per una donna era una rarità all’epoca: con i numeri era un mago”.
Lei dove ha studiato?
“Elementari in via Crocifisso, medie in Eustorgio. Poi per il liceo mi sono spostata a Sanremo perché mia mamma aveva raggiunto mia nonna, per aiutarla. A 18 anni sono tornata a Milano e non l’ho mai lasciata davvero, anche se ho viaggiato molto. Non ho potuto frequentare l’università perché mio papà mi chiese di aiutarlo con la casa editrice. Ma non è stato un peso”.
Frequentò l’università della scrittura sul campo.
“Sì. E studio sempre ogni mattina, leggo i giornali, mi informo, frequento corsi online, imparo per migliorare sempre. Ma il tempo libero lo dedico al volontariato, in tanti modi possibili”.
Geronimo è nato a Milano?
“Non poteva essere altrimenti. I valori che porta nel cuore sono universali, ma è molto milanese. Nella voglia di fare, nell’impegno che ci mette in tutto quello che fa. Geronimo ha il coeur in man, c’è sempre per chi ha bisogno e ha una caratteristica milanesissima: la curiosità. Anche anagraficamente è nato a Milano, in un ospedale, quando scoprii di non potere avere figli. Ho pensato di scrivere storie divertenti per tutti i bambini, sono diventata la mamma di Geronimo e, con lui, un po’ di tutti lettori”.
Nell’ultima avventura è in “Viaggio nello Spazio“ con Tea Stilton, Piemme e l’Agenzia Spaziale Europea. C’è pure un cameo di Samantha Cristoforetti. Un messaggio chiaro anche per le ragazze?
“Certo, perché non ci sono limiti, in Terra e sullo Spazio. A volte mi chiedono: “Ma tu sei più Geronimo o Tea?“. Rispondo che tutti noi abbiamo dentro una parte di loro: la parte responsabile è Geronimo, quella burlona è Trappola, quella tenera è Benjamin e quella più dinamica è proprio Tea. Io ho fatto il giro del mondo a 23 anni e all’epoca era dura per noi donne. Ma nella vita non mi sono mai trovata in pericolo, ho imparato a prendermi cura di me stessa”.
Prossimo viaggio?
“Ho un sogno da realizzare: trekking in Tibet nel 2025”.
E nello Spazio?
“Chissà. Io respiro ancora come quando avevo 20 anni: è la carta d’identità che è andata avanti. Me ne sono accorta quando volevo iscrivermi a un corso per crocerossina, serio, con frequenza obbligatoria per tre anni. Peccato che ci fossero limiti d’età e non mi ero accorta. Ci sarei andata di corsa”.
Intanto gira le scuole.
“Imparo molto dai ragazzi che incontro: i bambini fanno crescere gli adulti. Porto Geronimo ma anche le mie avventure: l’ultima nel parco del Dzanga-Sangha con gli “Amici per il Centrafrica“. Lì ho visto il potenziale meraviglioso dei ragazzi che iniziano a studiare. Sono stata a pochi metri di distanza dagli elefanti. Parto sempre dagli animali per conquistare il cuore dei bambini e raccontare valori che valgono dappertutto: rispetto, lealtà, sincerità, gentilezza. Con piccoli gesti possiamo cambiare il mondo, un cuore alla volta, basta cominciare: altro approccio milanesissimo”.
Com’è crescere a Milano oggi, secondo lei?
“Milano è la città per crescere: c’è tutto, ma devi sapere cercare. Capite i sogni che sono per voi importanti, bambini: ci vuol talento e metodo per realizzarli. Pensate ai sogni che vi appassionano oggi e che daranno senso alla vostra vita quando avrete 20 anni in più, non alle mode passeggere. Rivolgetevi alle persone con più esperienza, chiedete consigli, fate rete con gli amici: preparatevi insieme a far fatica. Non sarà una passeggiata, ci vuol coraggio, ma non fatevi fermare da nulla”.