
Paolo Scarpa è presidente di Manageritalia Lombardia
Lecco, 19 maggio 2025 – Milano resta la capitale dei manager, ma il grande balzo in avanti si registra nella province di Sondrio e Lecco, dove i dirigenti attivi sono cresciuti rispettivamente del 6,2 e del 5,7%. Potrebbe essere un effetto delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina perché, mentre è in corso il conto alla rovescia verso l’evento del 2026, le aziende private investono e creano occupazione anche ai livelli più alti della scala gerarchica, non solo nel settore del turismo.
La rilevazione
Una fotografia scattata dai dati presentati nel corso dell’assemblea milanese di Manageritalia Lombardia, con lo sguardo puntato verso i Giochi che faranno da volano per l’economia regionale. "Le Olimpiadi invernali rappresentano un’opportunità straordinaria per le imprese lombarde e italiane – sottolinea Paolo Scarpa, presidente di Manageritalia Lombardia –. Un evento globale che non solo attirerà turisti e investimenti ma stimolerà anche innovazione e crescita creando una domanda significativa per prodotti e servizi. Per sfruttare al meglio queste opportunità – sottolinea – c’è bisogno di più managerialità.
Manager attratti da Milano
Il ricorso a competenze adeguate e la crescita di manager e dirigenti che la Lombardia ha fatto segnare negli ultimi anni è un segnale certamente positivo, anche se siamo ancora a meno di un dirigente ogni cento dipendenti".
In Lombardia, nell’ultimo anno, i manager e dirigenti privati sono cresciuti del 3,6%, una volta e mezzo il dato nazionale fermo a un +2,6%, arrivando a quasi 58mila dirigenti attivi. Milano con i suoi 43mila dirigenti attivi (32.076 uomini e 10.987 donne) si conferma la capitale della managerialità italiana anche se in lieve calo rispetto al 2022. Significativo che proprio la provincia di Sondrio (che ospiterà numerose gare) faccia segnare l’incremento maggiore con un +6,2% come Lecco, porta d’ingresso alla Valtellina, che arriva al +5,7%.
I dati delle altre province
Stabili le province di Bergamo (+0,8%) e Mantova (+0,6%) cosi come Lodi: -0,2%. In sintonia con l’incremento nazionale le realtà di Brescia (+2,4%) e Como (+2,3%) mentre Varese (+1,3%) si assesta sulla metà. Uniche realtà che fanno segnare bilanci in negativo le province di Cremona (-2,4%) e Pavia (-1,1%).
Nei ruoli apicali, come emerge dal report, la parità di genere è però ancora lontana: in Lombardia il 76% dei manager è uomo, mentre le donne sono solo il 24%. La provincia di Pavia è l’area più virtuosa, perché le manager sono il 33,6%. Fanalino di coda, invece, le province di Sondrio e Bergamo, dove le dirigenti rappresentano solo l’11% e il 13,7% del totale. Confrontando i dati del 2023 con quelli del 2008, però, emerge che, anno dopo anno, si stanno facendo passi avanti. In Lombardia il numero di manager donne attive è aumentato, dal 2008, del 114,7%. Un boom in provincia di Pavia e Brescia, dove si registra rispettivamente un +542% e un +201,8%.
L’analisi
In ogni provincia, con diverse sfumature, si registra un segno positivo. "Importanti realtà economiche, leader nei rispettivi settori – ha spiegato il Ceo della Fondazione Milano-Cortina Andrea Varnier – hanno abbracciato Milano Cortina 2026 il più importante evento che il nostro Paese ospiterà nei prossimi anni, intuendo la grande opportunità in termini di visibilità globale. Saranno le Olimpiadi e le Paralimpiadi dell’Italia e fungeranno da veicolo per promuovere l’innovazione e le eccellenze italiane".