
Stretta di mano fra i Comuni del Nord Milano, cinque linee di azione rivolte ai giovani e alle loro famiglie. Tutto esaurito a Villa Ghirlanda per Giovanni Allevi: ho imparato ad accogliere il dolore e a non contrastarlo.
Parterre pieno, con i cappellini colorati, marchio di Edufest di questa quarta edizione. Spettatori in piedi ai lati del palco o sdraiati su teli da pic-nic sul prato. Il maestro Giovanni Allevi, ieri pomeriggio, ha fatto il tutto esaurito nel parco di Villa Ghirlanda Silva, dove ha raccontato l’incontro con la malattia e il suo percorso di rinascita. "Ho imparato ad accogliere il dolore e non a contrastarlo. L’ho accolto attraverso la respirazione e la meditazione. Mi aiutava anche mettere un gattino sulla pancia, che oggi è cresciuto. Mi dava la sensazione di essere a contatto con il lato bello della natura selvaggia, perché i felini sono imprevedibili. Non parlo di battaglia contro il dolore, perché la battaglia implica anche una sconfitta. La mia ricerca di un nuovo equilibrio è stata obbligata dagli eventi che mi hanno scaraventato a cercare altri modi". Questa estate quattro concerti riporteranno il maestro Allevi a suonare davanti al pubblico. "Viviamo in un mondo ipertecnologico che ci impedisce il contatto con la natura e con il divino, con il sacro, con quelle forze ataviche misteriose che da sempre esistono. Sono convinto che lì si giochi il senso della nostra felicità. L’Iliade di Omero mi ha salvato e ispirato - ha confessato dal palco del festival dell’educazione - Ogni volta che viene descritto un personaggio che muore si usa la stessa immagine: una coltre di buio che copre gli occhi. E io, una notte che mi ero specchiato nel bagno dell’ospedale, con la piccola luce al neon, ero rimasto sconvolto dal vuoto dei miei occhi". Cultura, ma non solo. "In questo mondo così ipertecnologico, su quel letto dell’Istituto dei Tumori, ho riscoperto la natura. Quando mi affacciavo dalla finestra, trovavo una piccola pianta di basilico".
E proprio per ristabilire le connessioni a terra, ieri mattina da Edufest le Amministrazioni del Nord Milano hanno lanciato un messaggio di lentezza e consapevolezza, con la firma dei Patti Digitali, un protocollo che prevede cinque linee di azioni rivolte ai giovani e alle loro famiglie per la regolamentazione dell’utilizzo di smartphone, social media e web nel mondo delle scuole, da parte dei giovani, nelle istituzioni, nelle imprese, nel mondo del privato sociale e dell’economia. "Abbiamo firmato cinque punti fondamentali per un impegno attivo dei nostri Comuni ovviamente in rete con le altre realtà del territorio - ha spiegato il sindaco di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi -. Le tecnologie, i social, le piattaforme possono nascondere dei lati oscuri, soprattutto per i nostri ragazzi, e dobbiamo insegnare loro come difendersi". Alla firma anche la professoressa Stefania Garassini, docente di Editoria Multimediale e digital Journalism all’università Cattolica di Milano. "Abbiamo la necessità che tutta la comunità aiuti le famiglie per un uso più sano del digitale. Questo di oggi è un esempio bellissimo per supportare la gradualità dell’utilizzo di smartphone e altre tecnologie. Significa anche promuovere alternative di aggregazione. Non è un solo un “no”, ma un sì a tante altre iniziative. Bisogna trovare un modo per fare stare insieme le famiglie che possono diventare una vera comunità. È l’inizio di un percorso che va in questa. La tecnologia va bene nei tempi giusti e l’autonomia digitale va preparata. Il segno di una comunità si attiva verso un uso più sano del digitale e, quindi, delle relazioni". Oggi sarà l’ultimo giorno del festival, tra laboratori, talk e tanti momenti pensati per i più piccoli: a chiudere l’evento sarà il professore e influencer Vincenzo Schettini che porterà un messaggio di scienza e di bisogno di cambiamento nel mondo della scuola.