L’illustre passato, il triste presente, e chissà, il futuro: studenti del Politecnico al lavoro sul vecchio ospedale Serbelloni, "un gioiello della città, una risorsa per l’intera zona". Si inaugura oggi, nella cappella del vecchio nosocomio in via Trieste, l’esposizione di lavori realizzati, nei mesi scorsi, nel laboratorio di conservazione delle architetture complesse della scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano. Al centro dell’attività compiuta dagli studenti la conoscenza tecnico-storica del prezioso edificio monumentale. Ma l’iniziativa è anche un nuovo tassello della campagna, in corso da anni, che mira a tener saldi interesse, studio e ricerca di prospettive di rinascita dell’edificio, oggi inutilizzato e ostaggio di un inarrestabile degrado. L’iniziativa, promossa in occasione della fiera di santa Caterina, porta molte firme: Auic del Politecnico, Comune, Asst Melegnano Martesana e associazione culturale Concordiola. La storia dell’“ospitale“ gorgonzolese è nota e illustre. Un vero, autentico monumento alla solidarietà: venne realizzato a metà ’800 grazie ai lasciti di tre facoltosi personaggi, il duca Gian Galeazzo Serbelloni, Angelo Maria Cagnola e don Isidoro Cagnola, per la cura dei “poveri infermi“ del Milanese. La costruzione risale agli anni fra il 1848 e il 1861, e rivoluzionò radicalmente i canoni dell’architettura ospedaliera di quegli anni. Del progetto si occupò l’architetto milanese Giacomo Moraglia, il disegno adattò alle esigenze del ricovero lo schema dei palazzi signorili: colonne e archi, un maestoso portale, interni sontuosi, vetrate e cupola. Inascoltati i ripetuti appelli per un restauro. M.A.
CronacaEcco i progetti del Politecnico per il Serbelloni