Genovese, Di Fazio e Confalonieri: droga e stupri sotto la lente

Da gennaio via al processo per i tre predatori sessuali

Omar Confalonieri, immobiliarista con uffici in Montenapoleone

Omar Confalonieri, immobiliarista con uffici in Montenapoleone

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Milano, 24 dicembre 2021Omar Confalonieri, 48 anni, immobiliarista con studio in via Montenapoleone, Antonio Di Fazio, 50 anni, imprenditore nel settore farmaceutico e Alberto Genovese, 43 anni, guru milionario delle start up. Manager rampanti, soldi, mondo dorato, droga a fiumi e la deriva di abusi feroci sulle donne. Donne come oggetti, da attirare con l’inganno, avvelenare, stuprare e gettare. Con l’aiuto della droga, cocaina per sentirsi forti, oppure, peggio, il benzodiazepine, la sostanza sintetica che fa dimenticare quello che si è stati costretti a subire per poi riviverlo dopo, solo attraverso flash. "Ho sempre avuto paura di fare brutte figure, soprattutto nei rapporti con le ragazze, per questo ho sempre fatto uso di cocaina e altre droghe", ammette Omar Confalonieri davanti ai magistrati, in cella per aver narcotizzato una coppia e la loro bambina per poi abusare sessualmente di lei. Sono quattro, per ora, le donne che hanno raccontato le violenze dall’uomo che si vendeva come immobiliarista di successo, studio nel Quadrilatero, fare disinvolto, macchine di lusso, ma appuntamenti ai potenziali clienti che diventeranno le vittime in anonimi bar delle periferia e la scusa di aver dimenticato il portafoglio.

É così che faceva pagare alle vittime anche il conto degli aperitivi avvelenati. L’ultimo sfregio. Le telecamere presenti sul balcone dell’abitazione della coppia narcotizzata, a Settimo Milanese, hanno fornito agli inquirenti ben 67 frame che raccontano la violenza sulla donna a cui Confalonieri aveva cambiato abito (mettendo, come a tutte le sue vittime, il solito tubino di maglia) per soddisfare le sue perversioni. Mentre la 38enne in stato confusionale era in balìa di Confalonieri che infieriva su di lei anche con oggetti, la bambina della coppia, gattonava sola e intontita sul terrazzo. L’immobiliarista già nel 2009 era stato condannato per abusi sessuali ai danni di una collega 18enne stordita con farmaci sciolti in un bicchiere di vino, aveva scontato la condanna ed era stato riabilitato dopo un percorso terapeutico. Ma quell’episodio non era stato l’unico perché un’altra donna, amica della fidanzata di Confalonieri, lo aveva denunciato. Stesso copione, stesso abito di maglia, in balia di lui dopo aver mangiato un gelato pieno di sonniferi. Stordire la vittima per abbassarne le difese, ma non solo, con il benzodiazepine la vittima dimentica e poi ricorda qualcosa, solo dopo 48 ore, troppo tardi per ricostruire tutto con precisione. Il rischio delle vittime è quello di non essere credute. É la carta vincente di Antonio Di Fazio che “adesca“ una brillante studentessa della Bocconi, 21 anni, le promette uno stage nella sua azienda (che si scoprirà poi in fallimento). Le offre un passaggio sulla sua Maserati e poi "facciamo il colloquio nell’ufficio che ho a casa". Il caffè avvelenato, la perdita di coscienza, lo stupro e le foto della vittima, nuda, in posizioni oscene. La studentessa, due giorni dopo comincia a mettere insieme i frammenti e lo incastra. Si scopre il vaso di pandora degli orrori.

Di Fazio ha tentato di uccidere anche la moglie che aveva presentato 13 denunce inascoltate e ha già violentato altre 5 donne. Per lui, due giorni fa, è stato chiesto il processo immediato per le 5 ultime denunce ed è in abbreviato per il caso della studentessa. Ha ammesso tutto. Sequestrata, stordita e violentata per 20 ore legata al letto. L’ultima vittima di Alberto Genovese, top manager diventato milionario per aver venduto la sua start up di successo a 36 milioni di euro, è in cura da uno psicologo per la sindrome da stress post traumatico, dopo essere stata ricoverata 20 giorni in ospedale a curare i postumi anche fisici dello stupro. Lui, dopo un anno di carcere, è ai domiciliari in un istituto per disintossicarsi dagli effetti devastanti della “droga rosa“, quella da 400 euro al grammo che lui, alle sue feste a Terrazza Sentimento, l’appartamento di sua proprietà vista Duomo, quotato dieci milioni, serviva insieme allo champagne in vassoi d’argento. Sta preparando la strategia di difesa con il suo pool di avvocati dello studio Isolabella. A gennaio inizia il processo. mail: anna.giorgi@ilgiorno.net

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