
Silvia Corti
Milano, 20 luglio 2016 - Quante persone possono dire di avere preso 220 con due lodi dopo avere completato due corsi di laurea distinti (le triennali non valgono)? Silvia Corti, 35enne milanese residente a Novate Milanese, può, dopo avere discusso la sua tesi sull’utilizzo degli antidepressivi in gravidanza. E aver preso il massimo dei voti bis. Già laureata in Economia, sei anni fa si è iscritta all'International Medical School.
È la sua seconda laurea?
"Dopo il 3+2 alla Cattolica, Economia”.
Anche allora con lode?
"Sì".
E cosa l’ha spinta a rimettersi in gioco? Nel corso di laurea più lungo, tra l’altro?
"La volontà di aiutare gli altri. Di farli stare bene. Mi ero iscritta a un corso di massaggi, avevo svolto attività di volontariato ma volevo qualcosa di più".
Diventare un medico.
"Un lavoro già l’avevo ma a 29 anni mi sono detta: o mi iscrivo ora o mai più".
E si è iscritta. Perché ha scelto proprio l’International Medical School?
"Perché allora pensavo che in Italia non ci fossero possibilità di lavoro. La situazione economica e politica era davvero critica. Un corso in inglese mi avrebbe aperto più prospettive".
E oggi, la pensa ancora così?
"Ho cambiato idea. Spero di rimanere qui. Di trovare lavoro in uno degli ospedali milanesi dove ho svolto il tirocinio. E di mettere su famiglia. A 35 anni basta corsi".
Chi è la sua relatrice?
"Irene Cetin, docente di Gineocologia e Ostetrica, del dipartimento di Scienze biomediche della Statale all’ospedale Sacco".
Com’è stato discutere la tesi in inglese e ringraziare i docenti della commissione con un “thanks”?
"Facile. Dopo sei anni di corso. Peccato solo che ho avuto qualche problemino con il pc".