
Il murale in memoria di Sergio Ramelli in via Paladini a Milano dove ogni anno il giovane viene ricordato con un corteo
Intitolare una via, o una piazza a Sergio Ramelli? I sindacati e la Sinistra non ci stanno. Arrivano critiche alla proposta - avanzata sia a San Donato che a San Giuliano, in entrambi i casi da Fratelli d’Italia - d’intitolare uno spazio pubblico al 18enne milanese, militante del Fronte della gioventù, scomparso il 29 aprile 1975 a seguito di un’aggressione a colpi di spranga da parte di alcuni attivisti di Avanguardia operaia. A San Giuliano la mozione pro-Ramelli verrà discussa nella maratona consiliare lunedì e martedì; a San Donato, dove la proposta di un’intitolazione è stata firmata, tra gli altri, dal capogruppo di Fratelli d’Italia Guido Massera, il parlamentino locale si pronuncerà il 29 maggio.
Ma il tema, a quanto pare, è già oggetto di dibattito. "L’assassinio di Ramelli, come quelli di Claudio Varalli, Giannino Zibecchi, Alberto Brasili e Roberto Scialabba - uccisi da gruppi neofascisti nello stesso periodo - rappresenta uno dei molti drammi degli anni di piombo, segnati da una spirale di violenza che ha colpito giovani vite, operai, studenti e militanti di diverse appartenenze - osservano la Cigl e il Sindacato pensionati italiani di Milano -. Ma proprio perché quegli anni furono attraversati da tensioni ideologiche e violenze tragiche e inaccettabili da ogni fronte, oggi è doveroso scegliere la strada della memoria condivisa, della responsabilità storica e della coerenza democratica. La pietà verso tutte le vittime è irrinunciabile. Tuttavia, non può essere confusa con la legittimazione o la celebrazione di simboli e figure che, per contesto, riferimenti e usi successivi, si sono prestati a un pericoloso processo di rivalutazione del fascismo e della sua cultura politica".
"L’intitolazione di una via a Ramelli, già trasformato in icona della destra neofascista, non è un atto neutro - proseguono i sindacati -. È una scelta divisiva e provocatoria, che rischia di alimentare nuove tensioni e ferire la coscienza democratica e antifascista su cui si fonda la nostra Repubblica. Non possiamo accettare che gli spazi pubblici vengano utilizzati per riscrivere la storia e dare legittimità a ideologie che la nostra Costituzione ripudia. Insieme all’Anpi e a tutte le forze democratiche, ci opponiamo a questa proposta. Chiediamo all’Amministrazione di San Giuliano di promuovere iniziative che costruiscano ponti, non muri". Sulla stessa lunghezza d’onda la sezione locale di Sinistra Italiana, che chiede ai consigli comunali delle due città di respingere le mozioni. La proposta d’intitolazione viene giudicata dal partito di Fratoianni "inopportuna e provocatoria poiché tenta di riscrivere la storia e glorificare un’ideologia, quella del fascismo, violenta e non democratica. La commemorazione che ogni anno vede braccia tese e il rituale del “presente” è una cosa ben diversa dal semplice ricordo di un ragazzo ucciso in quegli anni".