ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Dopo cinque anni riapre il reparto di Unità spinale

L’Asst Rhodense conferma la struttura per la cura delle persone con lesioni alla spina dorsale

di Roberta Rampini

Importante vittoria, per ora sulla carta, per i pazienti mielolesi e l’associazione Passi&Ruote di Rho. Il reparto per la cura delle persone con lesioni alla spina dorsale, fiore all’occhiello dell’ospedale di Passirana di Rho e dell’Asst Rhodense, ma chiuso nel 2017, riapre. Nei giorni scorsi l’associazione che da anni è impegnata nella battaglia per ottenere la riapertura della struttura riabilitativa ha ricevuto una mail in cui, facendo riferimento al Piano di organizzazione aziendale dell’Asst Rhodense, recentemente approvato, "è istituita la struttura complessa di continuità di cura della persona mielolesa in afferenza alla struttura complessa riabilitazione specialistica-neurologica e ortopedica vascolare nel dipartimento di area medica". Tradotto l’Asst Rhodense riapre il servizio. "Ora è ufficiale verrà aperto un reparto di cura della persona con lesione midollare - raccontano Denise Gargioni, Patrizia Colombo e Brunella Bettinelli, dell’associazione Passi&Ruote -. Di questo dobbiamo ringraziare l’ex assessore al Welfare, Letizia Moratti, al quale avevamo sottoposto il problema in occasione dell’inaugurazione dell’ospedale di comunità, lo scorso marzo a Passirana. Abbiamo avuto un incontro con la Moratti a giugno in cui siamo riusciti a far capire l’importanza del reparto di unità spinale. Ora speriamo che Asst Rhodense, lo faccia in breve tempo, che non si siano ostacoli, noi ne abbiamo bisogno. Ora il nostro auspicio è che apra a Passirana, dove è sempre stato e non nell’ospedale di Garbagnate Milanese". La storia della struttura e della battaglia fatta è nota: il polo specialistico che dal 1982 ha aiutato migliaia di persone con lesioni alla spina dorsale nel loro percorso di riabilitazione fisico e psicologico, nel 2017 aveva sospeso la propria attività per decisione della stessa Regione Lombardia lasciando centinaia di utenti in difficoltà. I pazienti erano stati dirottati in altre strutture della Lombardia con tempi di attesa per esami e visite di molti mesi, anche di un anno. Oltre alla difficoltà di spostarsi in altre province. L’associazione non si è mai arresa: incontri pubblici, raccolte di firme, proteste e lettere a Regione Lombardia e Asst Rhodense. Ora la vittoria, "vogliamo ringraziare tutte le persone che ci hanno sostenuto e quelle che mi dicevano “non otterrai nulla”, in realtà mi hanno fatto diventare più forte", aggiunge Denise Gargioni. Ora i pazienti attendono i fatti.