ANNA GIORGI
Cronaca

Donna morta dopo la liposuzione: chiesto il processo per il chirurgo

Romena di 34 anni deceduta per una infezione gravissima contratta dopo l’intervento

Una sala operatoria (Ansa)

È morta dopo un calvario atroce duranto nove mesi. Su consiglio di una amica era arrivata a Milano per una liposuzione, ma dopo l’intervento un’infezione terribile che nessuno è riuscito a contrastare l’ha portata in nove mesi alla morte. È la storia tragica di Ana Maria Cracium, una 34enne romena deceduta nell’aprile del 2018 in un hospice di Orzinuovi, nel Bresciano, che mesi prima si era fatta operare al "Centro di chirurgia plastica ed estetica", in realtà uno studio-appartamento a due passi dal tribunale, gestito dal medico chirurgo Mattia Colli, che fu indagato per omicidio colposo. Ieri la Procura ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo.

Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, dal pm Luisa Baima Bollone e condotta dal Nas dei carabinieri, è stata effettuata una complessa consulenza medico-legale. La donna, Ana Maria Cracium, secondo la denuncia del compagno, assistito dal legale Laura Gravina, ha vissuto "nove mesi di agonia in cui nessuno ha potuto fare nulla". Dopo la liposuzione, cioè l’asportazione di parte del tessuto adiposo, ai fianchi, all’addome e alle gambe, la donna si era sentita male con febbre e convulsioni. Da Milano era tornata in Romania dove era stata operata più volte, ma senza successo, per una "fascite necrotizzante", cioè una grave forma di dolorosissima infezione. Dato che le sue condizioni non miglioravano, era stata trasferita alla Fondazione Poliambulanza di Brescia e poi in un hospice di Orzinuovi, dove è morta. Il chirurgo, stando a quanto aveva spiegato il difensore, l’avvocato Gian Filippo Schiaffino, "ha seguito tutte le regole e le prescrizioni anche nella fase post operatoria". La Procura nell’aprile 2018 aveva inviato il Nas a perquisire lo studio-appartamento di Colli in via Podgora.

Anna Giorgi

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